Le balene. Giganti del mare by Yves Cohat
My rating: 4 of 5 stars
La straordinaria avventura dell'uomo e della balena. Le rotte oceaniche e le storie di caccia. Le tempeste e le grandi baleniere... Vere e proprie sfide per la sopravvivenza. Come quella di Moby Dick, la balena bianca, e del capitano Achab, fratello di tutti i marinai che hanno condotto per secoli il piu' leggendario duello che abbia opposto l'uomo e l'animale.
Ma se nemmeno conosco la coda della balena, come potrei mai capire la sua testa?... La sua faccia?... Quando non se ne possiede neanche una... Potrai vedere il mio dorso, la mia coda - sembra dire - ma giammai vedrai la mia faccia. Herman Melville, Moby Dick
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Wednesday, August 21, 2013
Saturday, August 17, 2013
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Il Fiordo dell'Eternità by Kim Leine
My rating: 4 of 5 stars
L'UOMO E' NATO LIBERO E OVUNQUE E' IN CATENE
Il contratto sociale di Jean-Jacques Rousseau
Questi nativi, nota, non sono cosi' selvaggi come si era immaginato. ... Li trova ottusi, freddi, inaffidabili, sporchi, fetidi. Hanno la ben nota capacita' di fissarti senza alcuna espressione quando gli parli. E' come gettare un sasso nel mare senza che si formi alcun cerchio nell'acqua. A quanto pare non vi e' nulla li' dentro, nessun pensiero, niente rabbia ne' gioia, nessuna profondita' emotiva, la pietra cade in un vuoto tenebroso e la superficie vi si richiude sopra, muta. (p. 115-6)
Falck siede con la testa tra le mani. Fuori fa capolino rapido il sole, un rettangolo luminoso sale strisciando sul tavolo e illumina una colonna davanti a lui. Poi si spegne e la carta torna grigia. E' finita, pensa. E' tutto finito. L'unica cosa che desidera ora e' uscire e andarsene a casa, alla missione, chiudersi la porta alle spalle. (p. 172)
Devi capire - dice Bertel al ragazzino, che gli da' le spalle sulla branda - non sono come noi, sono nostri ospiti, non appartengono a questa terra. Tra qualche anno non ci saranno piu', mentre noi saremo ancora qui. (p. 381)
Ecco il fondo, dunque, pensa. Era ora!
Ma al fondo non c'e' mai fine. C'e' sempre un altro fondo, sotto. (p. 401)
A mezzogiorno, dieci giorni dopo aver salutato il contadino, vede delle radure in lontananza. Possono essere solo opera dell'uomo. Il cuore gli batte piu' forte. Poi prova un'avversione all'idea di rivedere degli esseri umani, trattare per un alloggio e un pasto, raccontare da dove viene e dove e' diretto. Usare le loro latrine, lavarsi nei loro catini, mangiare dai loro piatti. Essere gentile ed accettare gentilezze. Portare i propri odori e difetti involontari nella sfera privata di altre persone ed essere a sua volta esposto ai loro odori e ai loro difetti. Alle trivialita'. Si e' sentito cosi' in armonia con il suo corpo negli ultimi giorni ... (p. 505)
Non posso tornare indietro, pensa. Posso solo andare avanti, in un eterno circolo, e quando il cerchio sara' chiuso e il movimento avra' fine, spero di essere dove e' meglio essere. (p. 521)
BOX (NEVER AGAIN)
Who needs protection
Who needs love
Missing in action
No help from above
Who needs friendship
Who needs compassion
Falling of a longship
Care is out of fashion
Who needs tomorrow
Who needs today
When all we do is sorrow
And hope has gone astray
Who needs to lose his face
Who needs to hear what's true
The world is a better place
If no one has a clue
Maybe I should have thought about the girl
But frankly, no one loved her anyway
released 23 April 2013
Written and produced by A.S. Swanski
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My rating: 4 of 5 stars
L'UOMO E' NATO LIBERO E OVUNQUE E' IN CATENE
Il contratto sociale di Jean-Jacques Rousseau
Questi nativi, nota, non sono cosi' selvaggi come si era immaginato. ... Li trova ottusi, freddi, inaffidabili, sporchi, fetidi. Hanno la ben nota capacita' di fissarti senza alcuna espressione quando gli parli. E' come gettare un sasso nel mare senza che si formi alcun cerchio nell'acqua. A quanto pare non vi e' nulla li' dentro, nessun pensiero, niente rabbia ne' gioia, nessuna profondita' emotiva, la pietra cade in un vuoto tenebroso e la superficie vi si richiude sopra, muta. (p. 115-6)
Falck siede con la testa tra le mani. Fuori fa capolino rapido il sole, un rettangolo luminoso sale strisciando sul tavolo e illumina una colonna davanti a lui. Poi si spegne e la carta torna grigia. E' finita, pensa. E' tutto finito. L'unica cosa che desidera ora e' uscire e andarsene a casa, alla missione, chiudersi la porta alle spalle. (p. 172)
Devi capire - dice Bertel al ragazzino, che gli da' le spalle sulla branda - non sono come noi, sono nostri ospiti, non appartengono a questa terra. Tra qualche anno non ci saranno piu', mentre noi saremo ancora qui. (p. 381)
Ecco il fondo, dunque, pensa. Era ora!
Ma al fondo non c'e' mai fine. C'e' sempre un altro fondo, sotto. (p. 401)
A mezzogiorno, dieci giorni dopo aver salutato il contadino, vede delle radure in lontananza. Possono essere solo opera dell'uomo. Il cuore gli batte piu' forte. Poi prova un'avversione all'idea di rivedere degli esseri umani, trattare per un alloggio e un pasto, raccontare da dove viene e dove e' diretto. Usare le loro latrine, lavarsi nei loro catini, mangiare dai loro piatti. Essere gentile ed accettare gentilezze. Portare i propri odori e difetti involontari nella sfera privata di altre persone ed essere a sua volta esposto ai loro odori e ai loro difetti. Alle trivialita'. Si e' sentito cosi' in armonia con il suo corpo negli ultimi giorni ... (p. 505)
Non posso tornare indietro, pensa. Posso solo andare avanti, in un eterno circolo, e quando il cerchio sara' chiuso e il movimento avra' fine, spero di essere dove e' meglio essere. (p. 521)
BOX (NEVER AGAIN)
Who needs protection
Who needs love
Missing in action
No help from above
Who needs friendship
Who needs compassion
Falling of a longship
Care is out of fashion
Who needs tomorrow
Who needs today
When all we do is sorrow
And hope has gone astray
Who needs to lose his face
Who needs to hear what's true
The world is a better place
If no one has a clue
Maybe I should have thought about the girl
But frankly, no one loved her anyway
released 23 April 2013
Written and produced by A.S. Swanski
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