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Saturday, September 28, 2013

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Welcome to the NHKWelcome to the NHK by Tatsuhiko Takimoto
My rating: 3 of 5 stars

"Non preoccuparti, Yamazaki. Devi sapere che, in quanto a hikikomori, io sono un professionista. Finche' starai con me la tua situazione non potra' peggiorare piu' di cosi'!" (p. 54)

"Be', e va bene, lasciamo perdere. Allora mettiamola cosi': tu quali capacita' hai?"
"In che senso capacita'?"
"Sai disegnare, comporre musica, oppure usare qualche formidabile programma informatico? Qualcosa?"
"Io... non so fare niente. A volerne proprio trovare una, so stare per un anno intero senza vedere nessuno..." (p. 69)

"Non e' una bugia. Io sono il piu' forte hikikomori del mondo. Posso vivere benissimo da solo. E non sta affatto male. Percio', smettila anche di appoggiarti agli altri. Perche' in fin dei conti ognuno di noi e' solo. E stare da soli e' la cosa migliore. Cioe', lo sai anche tu, no? Alla fine restiamo sempre e comunque da soli. E' una cosa naturale. Ed e' stando cosi'che non ci puo' succedere niente di male. Per questo mi chiudo in casa. Si', nel mio monolocale da sei tatami..." (p. 210)

Con tutte le forze che ho mi daro' la spinta con le braccia, faro' un passo lungo con il piede destro... e poi mi tuffero'. Per la prima volta nella mia vita riusciro' a fuggire. Evadero' dalla stanza da sei tatami e dopo essermi sollevato sempre piu' in alto, scappero' via verso il cielo infinito. Un salto, un volo. (p. 243)

Una nippo-young-adult versione di Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder.

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Monday, September 23, 2013

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Knut Hamsun premio nobel per la letteratura 1920Knut Hamsun premio nobel per la letteratura 1920 by Knut Hamsun
My rating: 4 of 5 stars

FAME

Camminavo riflettendo sul problema senza darmene pace; formulai le piu' ampie riserve sull'arbitraria decisione del Signore di farmi pagare le colpe di tutti. ( p. 62)

Era dunque possibile che, a mo' di eterni, aggressivi, fiammeggianti demoni, le mie avversita' non dovessero mai avere fine? A lunghi passi furiosi, il bavero della giacca disordinatamente rialzato sulla nuca, le mani sprofondate nelle tasche dei pantaloni, imprecai per tutta la strada contro la mia cattiva stella. (p. 144)

Erano gli animali nel loro originario stato di liberta', con le loro paure ataviche, a interessarmi. I cauti, silenziosi passi nella tenebrosa oscurita' della notte, l'inquietante mormorio del bosco, il trillo di un uccello che prende il volo dinanzi a noi, il vento, l'odore del sangue, il fragore, lassu', dell'universo in movimento - in breve, l'animale selvaggio in un mondo selvaggio... (p. 159)

PAN

Le foglie ingiallivano, le piante di patate erano gia' alte e in fiore, tornava il tempo della caccia, sparavo a pernici, fagiani e lepri, un giorno abbattei un'aquila. Cielo alto, calmo, notti fresche, limpidi rintocchi, dolci suoni per la foresta e per tutta la terra intorno. Il mondo riposava, grande, pacifico... (p. 333)

Salute a voi, uomini, uccelli e animali, per la notte solitaria nella foresta! Per l'oscurita' e l'alito di Dio fra gli alberi, per la dolce, ingenua armonia del silenzio alle mie orecchie, per le foglie verdi e le foglie gialle d'autunno. Salute ai suoni della vita che sento, un muso che annusa nell'erba, un cane che fiuta la terra! Salute alla quiete pietosa che scende tra gli alberi, alle stelle e a questa falce di luna... (p. 336)

LA REGINA DI SABA

Vedi, puoi accorgene anche tu, c'e' sempre qualcosa che viene a mettersi in mezzo. Cosi' vicino, come l'ultima volta non ci sono mai arrivato, eppure vedi, non e' servito a nulla. Non c'e' seccatura che io voglia risparmiarmi, non c'e' viaggio che io non sia disposto a fare, non c'e' pena che non sia disposto a subire, eppure non serve a nulla. E' il destino.
Non c'e' nulla da fare. (p. 420)

UN FANTASMA






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Sunday, September 22, 2013

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A Tale of Two CitiesA Tale of Two Cities by Charles Dickens
My rating: 4 of 5 stars

"I know all, I know all," said the last comer. "Be a brave man, my Gaspard! It is better for the poor little plaything to die so, than to live. It has died in a moment without pain. Could it have lived an hour as happily?" (p. 69)

The father had long ago taken up his bundle and bidden himself away with it, when the women who had tended the bundle while it lay on the base of the fountain, sat there watching the running of the water and the rolling of the Fancy Ball - when the one woman who had stood conspicuous, knitting, still knitted on with the steadfastness of Fate. The water of the fountain ran, the swift river ran, the day ran into evening, so much life in the city ran into death according to rule, time and tide waited for no man, the rats were sleeping close together in their dark holes again, the Fancy Ball was lighted up at supper, all things ran their course. (p. 70)

The men were terrible, in the bloody-minded anger with which they looked from windows, caught up what arms they had, and came pouring down into the streets; but, the women were a sight to chill the boldest. From such household occupations as their bare poverty yielded, from their children, from their aged and their sick crouching on the bare ground famished and naked, they ran out with streaming hair, urging one another, and themselves, to madness with the wildest cries and actions. (p. 139)

For, in these times, as the mender of roads worked, solitary, in the dust, not often troubling himself to reflect that dust he was and to dust he must return, being for the most part too much occupied in thinking how little he had for supper and how much more he would eat if he had it - ... (p. 142)

"May I ask a question, Doctor Manette, before I go?"
"I think you may take that liberty," the Doctor answered, smiling.
"For gracious sake, don't talk about Liberty; we have quite enough of that," said Miss Pross. (p. 181)

The night wore out, and, as he stood upon the bridge listening to the water as it splashed the river-walls of the Island of Paris, where the picturesque confusion of houses and cathedral shone bright in the light of the moon, the day came coldly, looking like a dead face out of the sky. Then, the night, with the moon and the stars, turned pale and died, and for a little while it seemed as if Creation were delivered over to Death's dominion. (p. 197)

"Then tell Wind and Fire where to stop," returned madame (Defarge); "but don't tell me." (p. 213)


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Saturday, September 21, 2013

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Come si legge un libro (e perché)Come si legge un libro by Harold Bloom
My rating: 3 of 5 stars

Leggere bene e' uno dei grandi piaceri che la solitudine puo' concederci perche', ... e' il piu' terapeutico dei piaceri. (p. 9)

- Nel giorno del suo settantacinquesimo compleanno -
Non lottai con nessuno, perche' nessuno
era degno della mia lotta.
Amai la natura e, con la natura, l'arte:
riscaldai entrambe le mani al fuoco della vita;
si affievolisce, e sono pronto ad andarmene.
Sir Walter Savage Landor
(p. 84)

Leggiamo per trovare noi stessi, in modo piu' pieno e bizzarro di quanto potremmo sperare altrimenti. (p. 92)

- Ode al vento di ponente -
O Vento, se Inverno viene, puo' Primavera essere lontana?
Shelley
(p. 102)

- La torre rotta -
E fu cosi' che entrai nel mondo spezzettato
per inseguire la compagnia visionaria dell'amore, la sua voce
un istante nel vento (non so in quale direzione lanciato)
ma non a lungo per contenere ogni decisione disperata.
Hart Crane
(p. 169)

I romantici lo consideravano il vero compito della poesia: stupirci destandoci dal nostro sonno di morte e iniziandoci a un senso piu' ampio della vita. (p. 171)

La buona lettura ci insegna ad ascoltarci a vicenda, come propone il modello di Cervantes? Oserei dire che e' impossibile ascoltare gli altri come si ascolta un ottimo libro. (p. 246)

Diglielo che anche se hai le scarpe rotte e la
faccia piena di brufoli, si', i denti sporgenti e il
piede deforme, non te ne importa niente, perche'
domani daranno gli ultimi quartetti di
Beethoven alla Carnegie Hall e a casa hai tutta
l'opera di Shakespeare in un unico volume.
Oscar Wilde
(p. 320)

L'uomo
che crede che i segreti del mondo resteranno
nascosti per sempre vive nel mistero e nella
paura. La superstizione lo trascinera' in basso.
La pioggia erodera' gli atti della sua vita. Ma
l'uomo che si assume il compito di individuare
nell'arazzo il filo che tutto ordisce, in virtu'
di questa sola decisione si fa carico del mondo,
ed e' soltanto facendosene carico che egli
puo' trovare il modo di dettare i termini del
proprio destino.
Cormac McCarthy
(p. 332)



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Friday, September 13, 2013

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Educazione siberianaEducazione siberiana by Nicolai Lilin
My rating: 3 of 5 stars

C'e' chi si gode la vita, c'e' chi la soffre, invece noi la combattiamo. (antico detto Urca) (p. 3)

Lui (nonno Kuzja) mi ha ascoltato attentamente, poi mi ha sorriso e mi ha detto che io dovevo ripercorrere la strada del fratello maggiore di mio nonno, e cioe' andare a vivere da solo nei boschi, in mezzo alla natura, perche' ero troppo umano per vivere in mezzo agli uomini. (p. 319)

Non leggere:Lo so che non andrebbe fatto; Il cappello a otto triangoli e il coltello a scatto; Quando la pelle parla; Boris il macchinista.

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Allevare un cane e altri raccontiAllevare un cane e altri racconti by JirĂ´ Taniguchi
My rating: 4 of 5 stars

Furuike ya
Kawazu tobikomu
Mizu no oto

nel vecchio stagno
salta una rana
scrosciare d'acqua



Fucho suigetsu

Uccello che fluttua sulle acque in cui la luna si specchia

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