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Saturday, November 28, 2015

Review: Quartieri lontani

Quartieri lontani Quartieri lontani by Jirō Taniguchi
My rating: 4 of 5 stars

Quartieri lontani comprende: In una lontana citta’ # 1 e # 2.

Segui il tuo sentiero e, se si interrompe, prendine un altro (dove? … non e’ importante!)

… il cielo e’ cosi’ alto.

Nuvole che fluttuano pigre,
mi sembra di poterle
toccare con una mano.

Esiste da sempre lassu’,
trascendendo il tempo.

L’eternita’...
forse e’ il cielo stesso…

Sicuramente nessuno
puo’ diventare veramente
adulto…

Tutti quanti, nel profondo
del cuore, sono ancora
bambini che erano un tempo.

… proprio come questo cielo…

Il tempo ci fa solo
credere di essere
diventati adulti…

Essere adulti significa
essere legati da catene
che imprigionano anche
il cuore dei bambini,
che e’ libero.
(178-9)


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Friday, November 20, 2015

Review: La cuccagna

La cuccagna La cuccagna by Émile Zola
My rating: 4 of 5 stars

A scuola di amministrazione del bene pubblico (qualcosa di nuovo?).

Come aveva detto felicemente Eugenio Rougon, Parigi si metteva a tavola sognando al dessert una baldoria finale. (70)


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Sunday, November 15, 2015

Review: Verso una nobile morte

Verso una nobile morte Verso una nobile morte by Shigeru Mizuki
My rating: 3 of 5 stars

Gyokusai, la “nobile morte”

URUWASHI TENNEN / SPLENDIDA NATURA

Il canto degli uccelli vibra nell’aria
Dalle montagne il suono delle cascate
Le onde che si infrangono sul bagnasciuga
E’ il suono incessante degli oceani
Ascoltate e godete di questi suoni
Godete di ogni suono della natura
Onoratela con gioia e liberamente
E’ la potente voce della divinita’

(Tanaka Hozumi) (270-3)


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Friday, November 13, 2015

Review: Il figlio

Il figlio Il figlio by Philipp Meyer
My rating: 4 of 5 stars

Genesis 3:19
19 By the sweat of your brow
you will eat your food
until you return to the ground,
since from it you were taken;
for dust you are
and to dust you will return.”




(Jeanne Anne) Aveva la voce squillante e gli occhi grigi come una vecchia pistola o un cielo nuvoloso del Texas, … (12)

Mi venne in mente una filastrocca, lama affilata, manico di corno, ecco il mio coltello, dategli il buongiorno. (29)

Poi ripartimmo. La tomba scomparve un pò alla volta, come se i fiori della coperta avessero già cominciato a crescerci sopra, come se quel luogo non potesse serbare memoria della vita, o morte, di nessun uomo. Sarebbe andata come aveva detto mio fratello: le nostre tracce sarebbero sparite appena si fosse alzato il vento. (54)

Un giorno sono spuntate alcune case, - disse Toshaway. - Qualcuno continuava a tagliare alberi. Ovviamente non ce la siamo presa, come non te la prenderesti tu se venissero a casa tua, buttassero via la tua roba e si piazzassero lì con la loro famiglia. Ma forse, non lo so. Forse i bianchi sono diversi. Forse un texano, se gli rubassero la casa, direbbe: “Oh, mi sono sbagliato, l’ho costruita io, ma vedo che piace anche a voi, quindi prendetevela pure, insieme a tutta la buona terra che dà da mangiare alla mia famiglia. (99)

Ma a fine serata certi dettagli non avevano più importanza, e la danza dello scalpo significava proprio questo, noi eravamo eterni, il Popolo Eletto, e i nostri nomi sarebbero echeggiati nella notte per molto tempo, anche dopo la nostra scomparsa dalla terra. (137)

(Peter) Ho sempre pensato che gli europei fossero tornati all’eta’ della pietra quando sbarcarono in America, ma a quanto pare non si sono mai evoluti. (262)

(Jeannie) Come si dice dalle mie parti, ci sono asini e asini. Io appartengo alla prima categoria. (336)

(Eli) La mia matrigna aveva una quarantina d’anni, l’espressione arcigna e la cuffia annodata stretta. Sembreva cresciuta a latte acido, e quando gli indiani pensavano ai bianchi se li figuravano esattamente cosi’. (353)

(Eli) … della santa trinita’: fagioli, mais e zucca. (489)

(Peter) Forse arrivera’ un’altra era glaciale che ridurra’ tutto questo in polvere. Senza lasciare traccia della nostra esistenza, come fa il fuoco. (503)

(Eli) Il mattino dopo cominciarono a gridarlo per le strade: Quanah Parker e gli ultimi Comanche si erano arresi. Sulla terra ne restavano si’ e no un migliaio - l’equivalente di quelli che abitavano nel villaggio di Toshaway - e adesso tutto il Texas era a disposizione dell’uomo bianco. Dissi a Madeline che avevo bisogno di stare un po’ da solo, sellai il cavallo e risalii il Colorado. Cavalcavo, cavalcavo, ma per quanta strada facessi incontravo sempre guardiani di porci e barcaioli. Continuai fino a notte fonda e finalmente trovai il silenzio. Mi arrampicai su un costone, preparai un fuoco e ululai ai lupi. Ma non mi risposero. (521)

(Eli) Il suo scudo era imbottito con le pagine della Storia della decadenza e caduta dell’impero romano di Gibbon. (546)





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Tuesday, November 3, 2015

Review: Il colore della magia

Il colore della magia Il colore della magia by Terry Pratchett
My rating: 2 of 5 stars

Proprio non sopportavo più di rimanere laggiù a Bes Palargic - continuò gaio Duefiori. - Tutto il giorno seduto a incolonnare cifre e alla fine aspettarsi soltanto la pensione… che cosa c’è di romantico in questo? Mi sono detto: Duefiori, adesso o mai più. Non devi soltanto ascoltare i racconti. Puoi andarci. (22)

O forse è il Rimbow, l’arcobaleno di otto colori che circonda il mondo ed è sospeso nell’aria caliginosa sopra la Cascata. L’ottavo colore è l’ottarino, causato dall’effetto dispersivo della forte luce solare su un campo di grande intensità magica. (57)

OOOOOOOOOO (meaning: Mondo Disco?), no, noia siderale (all’ottava potenza).

Nel mare della causalità si allargarono le increspature del paradosso.
Forse il punto più importante che chiunque al di fuori della globalità del multiverso doveva tenere a mente, era il seguente: sebbene il mago e il turista fossero apparsi soltanto di recente in un aereo in volo, nello stesso preciso momento essi avevano viaggiato su quell’apparecchio nel corso normale delle cose. E cioè: mentre era vero che essi erano appena apparsi in quel particolare insieme di dimensioni, era anche vero che ci erano vissuti da sempre. E’ a questo punto che il linguaggio normale si arrende, e va a bersi qualcosa. (125)



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