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Saturday, November 23, 2019

Review: Estensione del dominio della lotta

Estensione del dominio della lotta Estensione del dominio della lotta by Michel Houellebecq
My rating: 4 of 5 stars

Ah, sì, avere dei valori!...
(106)

Per quanto paradossale possa apparire,
c'è un cammino da percorrere e bisogna
percorrerlo, ma non c'è viandante.
Azioni vengono compiute, ma non c'è
chi le agisca.

(Sattipathana-Sutta, xlii, 16)
(149)

Io sono un viandante e uno scalatore di montagne, diss'egli al suo cuore, non amo le pianure e sembra che non sappia star fermo a lungo.
E qualunque cosa mi capiti ancora, come destino o come esperienza, in essa ci sarà un peregrinare e un ascender monti: si vive alla fine solo ciò che si ha in sé.

(Il viandante, Zarathustra, Nietzsche)

Sebbene Estensione del dominio della lotta venga collegato a Lo straniero di Camus, ritengo che, invece, La caduta di Camus sia più attinente: il monologo esternato quasi come un vomito, a partire da Le memorie del sottosuolo di Dostoevskij, ci conduce a quel cammino verso il recupero del masso da riportare in cima (ancora Camus). Specifico solo quella parte del cammino in discesa: e si pone la domanda: riuscirà stavolta a raggiungere e sollevare il masso? lo vuole veramente? o preferisce restare sul sentiero in perenne cammino?



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Wednesday, November 20, 2019

Review: The Farther Shore

The Farther Shore The Farther Shore by Matthew Eck
My rating: 4 of 5 stars

It was a long way back across the water, but I'd soon be going home, where there were places to hide and places to die. And places to go it alone.
(173)

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Sunday, November 17, 2019

Review: Il mio anno nella baia di nessuno: Una fiaba dei nuovi tempi

Il mio anno nella baia di nessuno: Una fiaba dei nuovi tempi Il mio anno nella baia di nessuno: Una fiaba dei nuovi tempi by Peter Handke
My rating: 5 of 5 stars

Il mio sogno entrò in fiaba e divenne terra.
(pagina 500)


In lieblicher Blaue bluhet mit dem metallenen Dache der Kirckturm…
(Nel soave azzurro brilla con il suo tetto metallico il campanile…)


Hölderlin

Dove abita poeticamente l’uomo?

Quando l’abitare ci conduce al tempo, al lavoro, al quotidiano, il poeticamente contraddice il fare (ossia l’abitare)…

E a cosa ci porta questa riflessione?

Gli angeli tutti sono presi
da un nuovo turbamento:
certo non fu mai cosí intenso
e vago il desiderio.
Forse qualcosa ora s’annunzia
che in sogno tu comprendi.
Salute a te, l’anima vede:
ora sei pronta e attendi.
Tu sei la grande, eccelsa porta,
verranno a aprirti presto.
Tu che il mio canto intendi sola:
in te si perde la mia parola
come nella foresta.


(Rilke)

E cosa ci porta questa ulteriore riflessione? Chi ascolta e chi intende?

Hellooo!!!
Anybody home???



E non era già accaduto che proprio soltanto grazie a uno stare a guardare si fosse creato qualcosa, un oggetto, una presenza di fronte, un nesso, addirittura una legittimità? (pagina 26)

Perché, del resto, non per la prima volta, mi sembra discutibile chiamare "io" quello che ero in passato, non solo il bambino, ma anche l'uomo dell'anno scorso. La mia incertezza sull'"io" è ugualmente grande per tutti gli anni, … (pagina 97)





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Friday, November 1, 2019

Review: Casa di giorno, casa di notte

Casa di giorno, casa di notte Casa di giorno, casa di notte by Olga Tokarczuk
My rating: 4 of 5 stars

L'asse del mondo è fatto di configurazioni iterative di istanti, movimenti e gesti. Non accade nulla di nuovo.
(pagina 296)

Non sono mai riuscita a ricostruire la storia in sé, ma sempre e soltanto la scena, le circostanze, il mondo che la faceva radicare in me, come se si trattasse di storie irreali, inventate, sognate, riflesse nella mia e nella sua testa, erose dalle parole.
(pagina 12)

Di punto in bianco mi venne in mente un'idea bizzarra e grandiosa:
che siamo esseri umani per dimenticanza e disattenzione.

(pagina 89)

Il fatto che ho vissuto qualcosa non implica affatto che ne abbia appreso il significato.
(pagina 108)

Che lusso, che dolcezza di vivere, sedere in una casa fresca, bere tè, mangiucchiare un dolce e leggere.
(pagina 220)

Da allora quello sguardo, quel punto di osservazione al di fuori di me, sarebbe comparso sempre più spesso, finché non avrebbe cominciato a cambiarmi, perché avrei perso la certezza di chi fossi, di quale fosse il mio centro, il punto intorno al quale si disponeva tutto il resto.
(pagina 286)

Fare, e non ottenere risultati
agire, e non smuovere niente
sforzarsi, e non cambiare nulla
partire, e non arrivare da nessuna parte
parlare, e non emettere voce.

(pagina 287)



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