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Saturday, February 25, 2017

Review: La leggenda di Magda Searus

La leggenda di Magda Searus La leggenda di Magda Searus by Terry Goodkind
My rating: 3 of 5 stars

La narrazione di La leggenda di Magda Searus si sviluppa attraverso una serie di dialoghi e il racconto di scene di magia non sono piu’ di due o tre (tra l’altro in un libro di oltre cinquecento pagine!).

Speriamo nella serie maggiore…

Alcuni brani:
Magda si domando’ se le storie che in futuro la gente avrebbe appreso avrebbero avuto qualche somiglianza alla realta’. La storia, come i ricordi stessi, tendeva a diventare distorta con il passare del tempo, o peggio, corrotta dai secondi fini di coloro che la scrivevano. (84-5)

(Merritt) “Ci sono persone che vogliono delle cosa,” disse “ma non sono disposte ad ascoltare la verita’ sulle cose che vogliono.” (274)

Anche se non possedeva il dono, poteva avvertire chiaramente il potere della magia che la spada ora possedeva. Era un potere diverso da qualunque cosa lei avesse mai immaginato. Ribolliva come aveva fatto la tempesta. Conteneva piu’ energia di quanto ne avesse avuta la tempesta. Era furia e rabbia, amore e vita, tutto ripiegato assieme, piu’ e piu’ volte, fuso in strati sottilissimi di qualcosa di nuovo, qualcosa di straordinario. (380)


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Saturday, February 18, 2017

Review: Install

Install Install by Risa Wataya
My rating: 3 of 5 stars

Chi non potrebbe scrivere un libro come Wataya Risa?
Da adolescenti si leggeva Hermann Hesse...

Il fatto e’ che segui troppi corsi preparatori, Asako, per questo sei sempre di corsa. Non ci andare piu’, puoi studiare anche da sola. E poi, piu’ ci si abitua all’idea che avere molto da fare e’ fantastico, che ci rende felici, piu’ presto ci si conforma, non trovi? (4-5)


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Review: La notte di Gerusalemme

La notte di Gerusalemme La notte di Gerusalemme by Sven Delblanc
My rating: 3 of 5 stars

La notte di Gerusalemme e’ il numero uno della Iperborea: decisamente potevano iniziare con qualcosa di piu’ luminoso…

Come lo schiavo se la prende con il padrone cosi’ l’uomo incolpa dei e miti, che non sono altro che sue invenzioni. (37)

Ah, poveri romani! Quando mai avete guardato al di la’ delle apparenze? Voi considerate la forma ma non lo spirito, la buccia della religiosita’ ma non il suo dolce frutto! Che valore ha la parte esteriore di cio’ che e’ sacro? Perche’ fate domande cosi’ stupide? (62)

L’eclissi era stata per tutti un momento di timore e di paura, un esame di coscienza - cose difficili da sopportare per gli uomini. Percio’ salutammo il ritorno della luce con gioia e sollievo. (122)


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Review: 120, rue de la Gare. Un caso per Nestor Burma

120, rue de la Gare. Un caso per Nestor Burma 120, rue de la Gare. Un caso per Nestor Burma by Léo Malet
My rating: 4 of 5 stars

Eugenio Rizzi, curatore della postfazione di questo libro, dovrebbe ri-chiamarsi Eu Rizzi dato che di genio ne ha ben poco visto che gia’ dalla prima riga della suddetta postfazione ci dice chi e’ il colpevole…
Quindi non leggere la postfazione prima del racconto.

Malet usa il suo solito sarcasmo e trovare l’assassino e’ solo attraverso una serie di intuizioni del Nestor Burma.

Esempi:
L’ispettore Florimond Faroux, della P.J., correva verso la quarantina a una velocita’ che mai aveva toccato nel perseguire i criminali. (102)

Quando ebbi detto il mio nome, Helene mi apri’ senza indugio. Espresse tuttavia una certa sorpresa nel vedermi in compagnia. Non era una sciocca, Helene, e capi’ subito (lo vidi dal suo sguardo) che Faroux non era un poeta elegiaco. (137)


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Saturday, February 11, 2017

Review: Sorgo rosso

Sorgo rosso Sorgo rosso by Mo Yan
My rating: 4 of 5 stars

Molti hanno parlato di Mo Yan comparandolo a Marquez, ma non mi pare di condividere questa idea.
Marquez, nel suo mondo (Macondo), oltre a racchiudere la vita di un popolo ci trasmette quell’aspetto fantastico che non troviamo in Mo Yan. Per aspetto fantastico intendo il lato magico che travalica l’ordinario.

In Mo Yan ho trovato piuttosto un legame con l’idea del rapporto tra la terra e l’uomo presente nella letteratura russa (pocva).
La terra come luogo dove si nasce e si muore: terra di rinascita, terra dove si ritorna, terra dove si cammina, terra da cui cresce cio’ che ci sostiene…
La terra di Mo Yan non e’ quella che inginocchiandoci raccogliamo con le mani per poi sbriciolarla e lasciarla cadere, ma quella terra che inginocchiandoci baciamo (come navigatori che sbarcano in terre sconosciute).

Alcuni brani:
Quando fu tirato su, la testa gli ricadde a sinistra e poi a destra; la crosta di sangue somigliava alla strato di fango lucente sedimentatosi sulla riva del fiume, poi seccato al sole, crepato e spaccato. (46)

Arrivato all’argine si sedette. Guardo’ a oriente, poi a occidente, guardo’ l’acqua che scorreva e le anatre selvatiche. La vista del fiume era splendida, ogni filo d’erba acquatica era vivo, e in ogni spruzzo d’acqua si celava un segreto. (79)

A sud del monte Baima, a nord del fiume Moshui cresce ancora un fusto di sorgo rosso puro, devi cercarlo a ogni costo. Tienilo alto quando correrai verso il tuo mondo invaso dai rovi e percorso da tigri e lupi, perche’ sara’ il tuo talismano e anche il totem glorioso del nostro clan, il simbolo della tradizione di Gaomi! (471)


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