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Saturday, January 18, 2014

La pelleLa pelle by Curzio Malaparte
My rating: 4 of 5 stars

Viaggio al termine della .... per che cosa?

Il colonnello Palese prese a parlare, disse: "Vi presento il vostro nuovo capitano..."  e mentre parlava io guardavo quei soldati italiani vestiti di uniformi tolte ai cadaveri inglesi, quelle mani esangui, quelle labbra pallide, quegli occhi bianchi. Qua e la', sul petto, sul ventre, sulle gambe, le loro uniformi erano sparse di nere chiazze di sangue. A un tratto mi accorsi con orrore che quei soldati erano morti. Mandavano un pallido odore di stoffa ammuffita, di cuoio marcio, di carne seccata al sole. Guardai il colonnello Palese, anch'egli era morto. (9)

Ed io continuavo a salire su per l'angelica scala trionfale che affondava dritta nel cielo, in quel cielo marcio da cui lo scirocco strappava brandelli di pelle verdastra, e spargeva roco sul mare. (51)

"Non e' accaduto nulla, in Europa" dissi.
"Nulla?" disse il Generale Guillaume "e la fame, i bombardamenti, le fucilazioni, i massacri, l'angoscia, il terrore, tutto questo e' nulla per voi?"
"Oh, questo e' niente" dissi ' sono cose da ridere, la fame, i bombardamenti, le fucilazioni, i campi di concentramento tutte cose da ridere, sciocchezze, vecchie storie. In Europa, queste cose le conosciamo da secoli. Ci siamo abituati, ormai. Non sono queste le cose che ci hanno ridotti cosi'."
"Che cosa, dunque, vi ha ridotti cosi'?" disse il Generale Guillaume con voce un po' rauca.
"La pelle."
"La pelle? quale pelle?" disse il Generale Guillaume.
"La pelle" risposi a voce bassa "la nostra pelle, questa maledetta pelle. Voi non immaginate neppure di che cosa sia capace un uomo, di quali eroismi e di quali infamie sia capace, per salvare la pelle. Questa, questa schifosa pelle, vedete?" ... "Una volta si soffriva la fame, la tortura, i patimenti piu' terribili, si uccideva e si moriva, si soffriva e si faceva soffrire, per salvare l'anima, per salvare la propria anima e quella degli altri. Si era capaci di tutte le grandezze e di tutte le infamie, per salvare l'anima. ... Oggi si soffre e si fa soffrire, si uccide e si muore, si compiono cose meravigliose e cose orrende, non gia' per salvare la propria anima, ma per salvare la propria pelle. ..." (116-7)

"Al posto di quel povero ragazzo americano" disse il sergente socchiudendo gli occhi e stringendo i pugni "ci dovrebbe essere uno dei vostri. Perche' non li cacciate da voi i tedeschi?"
"Perche' non siete rimasti a casa vostra? Nessuno vi ha chiamati. Dovevate lasciarcela sbrigar da noi, con i tedeschi.
"Take it easy" disse il sergente con un riso cattivo "non siete buoni a nulla in Europa, non siete buoni che a morir di fame." (158-9)

"Here we never die" grido' Jack.
"What? We never dine?" grido' il Generale Cork.
"Never die?" ripete' Jack.
"Why not?" grido' il Generale Cork. "I will dine, I'm hungry! go on! go on!" (265)

Una mattina passammo il fiume e occupammo Firenze. Dalle fogne, dalle cantine, dalle soffitte, dagli armadi, di sotto i letti, dalle crepe dei muri, dove vivevano da un mese "clandestinamente", sbucarono come topi gli eroi dell'ultima ora, i tiranni di domani: quegli eroici topi della liberta', che un giorno avrebbero invaso l'Europa, per edificare sulle rovine dell'oppressione straniera il regno dell'oppressione domestica. (292)


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