I libri di Oz by L. Frank Baum
My rating: 5 of 5 stars
E' evidente la differente qualità dei primi libri dagli ultimi, ma, in questa bellissima edizione della Einaudi che racchiude tutta la serie, resta sempre l'idea di fondo di Frank Baum (che aveva bisogno di francobolli per rispondere alle letterine dei suoi piccoli lettori) di un mondo fantastico in cui perdersi (soprasedendo alla morale di fondo che traspare al gusto di 'peanuts and corn').
Un grande merito alla Einaudi per il pregio di questa edizione ed alle biblioteche pubbliche che acquistano questi costosi libri.
Questa sorta di animismo elementare che immagina legami solidali tra l'uomo e il mondo circostante - inclusi animali, vegetali, minerali, macchine e manufatti umani - finisce per proiettare la sua luce fantastica anche sul nostro mondo, in cui cloni, realtà virtuali, intelligenze artificiali e simili han reso sempre più vago e misterioso il confine tra verità e immaginazione, quello tra vita e morte e tra l'umamo e il non umano. La sua matrice ha, nel contempo, qualcosa d'infantile, e qui viene la seconda, ma probabilmente la più importante, tra le possibilità che Baum offre. Solo i bambini, forse i più estremi tra gli animisti, sanno aver fede incondizionata nelle cose e nel loro potere d'esser vive.
(pagina L-LI, dall'Introduzione di Chiara Lagani)
- Sai perché due più due fa quattro?
- No, - disse Botton di Luce.
- Sei in gamba! In gamba davvero. Certo che non lo sai. Nessuno lo sa; sappiamo solo che è così, ma non il perché.
(pagina 257)
E dove va arrivare Frank Baum per dircelo caro Dostoevskij (vedi le Memorie dal sottosuolo).
In caso non abbiate mai visto crescere i libri sugli alberi, vorrei spiegarvi che quelli del frutteto di archivio erano chiusi in un grande guscio verde che, quando maturava del tutto, diventava rosso scuro. Allora si potevano raccogliere i libri e sbucciarli, ed ecco che erano pronti per essere letti. Se venivano raccolti troppo presto, capitava che le storie fossero confuse, prive d'interesse e scritte male.
(pagina 438)
Non mettere mai in dubbio la verità di quello che non comprendi, perché il mondo è stracolmo di meraviglie.
(pagina 556)
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Saturday, May 26, 2018
Friday, May 18, 2018
Review: Tutto per nulla
Tutto per nulla by Walter Kempowski
My rating: 5 of 5 stars
Kempowski suggerisce un'idea del tempo che non scorre... o forse anche dell'inutilità del tempo che scorre (tutto per nulla?).
Peter pensava: Un giorno mi costruirò una casa come questa, luminosa e ariosa, senza tutta quella cupezza del Georgenhof.
(pagina 437)
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My rating: 5 of 5 stars
Kempowski suggerisce un'idea del tempo che non scorre... o forse anche dell'inutilità del tempo che scorre (tutto per nulla?).
Peter pensava: Un giorno mi costruirò una casa come questa, luminosa e ariosa, senza tutta quella cupezza del Georgenhof.
(pagina 437)
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Sunday, May 13, 2018
Review: Il Giocatore
Il Giocatore by Fedor Dostoevskij
My rating: 5 of 5 stars
Il Giocatore... quando Dostoevskij credeva ancora che caso e necessità potessero convivere.
Può capitare che la
più assurda delle
idee, la più delirante,
si incisti nella no-
stra mente...
E se questa idea si intreccia con
un desiderio, un desiderio poten-
tissimo... Può capitare che diventi
per noi qualcosa di fatidico,
quasi un segno del destino...
Una cosa necessaria,
inevitabile... Avrei vinto
per lei.
(pagina ...)
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My rating: 5 of 5 stars
Il Giocatore... quando Dostoevskij credeva ancora che caso e necessità potessero convivere.
Può capitare che la
più assurda delle
idee, la più delirante,
si incisti nella no-
stra mente...
E se questa idea si intreccia con
un desiderio, un desiderio poten-
tissimo... Può capitare che diventi
per noi qualcosa di fatidico,
quasi un segno del destino...
Una cosa necessaria,
inevitabile... Avrei vinto
per lei.
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Saturday, May 12, 2018
Review: Se potessi esprimere un desiderio...
Se potessi esprimere un desiderio... by Jimmy Liao
My rating: 4 of 5 stars
Se tutti i desideri espressi si trasformassero in farfalle,
il cielo sarebbe di mille splendidi colori.
(pagina ...)
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My rating: 4 of 5 stars
Se tutti i desideri espressi si trasformassero in farfalle,
il cielo sarebbe di mille splendidi colori.
(pagina ...)
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Friday, May 11, 2018
Review: Racconti in un palmo di mano
Racconti in un palmo di mano by Yasunari Kawabata
My rating: 4 of 5 stars
Shunsho ikkoku atai senkin
(Un istante in una sera di primavera vale mille pepite d'oro)
(pagina 400)
...la più grande consapevolezza delle cose, il senso autentico della loro bellezza, emerge solo nella dolorosa presa di coscienza della transitorietà...
(pagina 38, introduzione di Ornella Civardi)
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My rating: 4 of 5 stars
Shunsho ikkoku atai senkin
(Un istante in una sera di primavera vale mille pepite d'oro)
(pagina 400)
...la più grande consapevolezza delle cose, il senso autentico della loro bellezza, emerge solo nella dolorosa presa di coscienza della transitorietà...
(pagina 38, introduzione di Ornella Civardi)
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Monday, May 7, 2018
Review: La banda di Asakusa
La banda di Asakusa by Yasunari Kawabata
My rating: 4 of 5 stars
Alcune descrizioni, azzardando, possono ricordare quelle di Zola ne Il ventre di Parigi: l'elenco infinito di carabattole che saltano agli occhi di chi 'scruta' nel 'ventre' di Asakusa.
Asakusa è universale. Qui tutto viene alla luce così com'è, senza artifici. I desideri degli uomini palpitano nella loro nudità. E' una grande corrente in cui si mescolano alla rinfusa tutte le classi e le razze. E' una corrente di insondabile profondità che fluisce senza posa, giorno e notte. Asakusa vive: folle di gente la percorrono senza sosta. E' un crogiolo che fonde di continuo le vecchie cose e dà loro nuova forma.
(pagina 29 - Qui Kawabata cita Soeda Azenbo)
Il fischietto del vigile urbano, la campanella dello strillone, il clangore delle catene delle gru, il motore dei battelli a vapore, i geta che pestano l'asfalto, l'eco delle automobili e dei tram, l'armonica di questa ragazza, la campana del tram, il suono della porta dell'ascensore, clacson di automobili, rumori di sottofondo in lontananza... Diventano un tutt'uno indistinto. Mi abbandono a quell'onda si suoni, come se fosse una ninna nanna.
(pagina 89)
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My rating: 4 of 5 stars
Alcune descrizioni, azzardando, possono ricordare quelle di Zola ne Il ventre di Parigi: l'elenco infinito di carabattole che saltano agli occhi di chi 'scruta' nel 'ventre' di Asakusa.
Asakusa è universale. Qui tutto viene alla luce così com'è, senza artifici. I desideri degli uomini palpitano nella loro nudità. E' una grande corrente in cui si mescolano alla rinfusa tutte le classi e le razze. E' una corrente di insondabile profondità che fluisce senza posa, giorno e notte. Asakusa vive: folle di gente la percorrono senza sosta. E' un crogiolo che fonde di continuo le vecchie cose e dà loro nuova forma.
(pagina 29 - Qui Kawabata cita Soeda Azenbo)
Il fischietto del vigile urbano, la campanella dello strillone, il clangore delle catene delle gru, il motore dei battelli a vapore, i geta che pestano l'asfalto, l'eco delle automobili e dei tram, l'armonica di questa ragazza, la campana del tram, il suono della porta dell'ascensore, clacson di automobili, rumori di sottofondo in lontananza... Diventano un tutt'uno indistinto. Mi abbandono a quell'onda si suoni, come se fosse una ninna nanna.
(pagina 89)
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Sunday, May 6, 2018
Review: Favole per bambini mannari
Favole per bambini mannari by Gianni Rodari
My rating: 4 of 5 stars
Povero lupo!
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My rating: 4 of 5 stars
Povero lupo!
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Wednesday, May 2, 2018
Review: Lovecraft e altre storie
Lovecraft e altre storie by Dino Battaglia
My rating: 4 of 5 stars
Non è morto ciò che può attendere in eterno,
e col volgere di strani eoni anche la morte può morire...
(da La città senza nome di Lovecraft)
L'attesa si lega al tempo, ma un tempo senza possibilità di cognizione da parte nostra (un eone?) riduce l'attesa ad un attimo.
Darò uno scopo a tutti
questi anni di veglie
sui libri...
(pagina 79)
Così dice il rabbino Jehuda Löw creatore del Golem: levando solo una lettera tutto si distrugge.
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My rating: 4 of 5 stars
Non è morto ciò che può attendere in eterno,
e col volgere di strani eoni anche la morte può morire...
(da La città senza nome di Lovecraft)
L'attesa si lega al tempo, ma un tempo senza possibilità di cognizione da parte nostra (un eone?) riduce l'attesa ad un attimo.
Darò uno scopo a tutti
questi anni di veglie
sui libri...
(pagina 79)
Così dice il rabbino Jehuda Löw creatore del Golem: levando solo una lettera tutto si distrugge.
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