Opere scelte. Volume primo by Stefan Zweig
My rating: 5 of 5 stars
Che dire di Zweig:
per gli autori già letti: nuova luce, per gli autori ancora da leggere: un faro.
Iniziamo dalla fine:
Ma la storia è flusso e marea, è un eterno su e giù, un diritto non è mai conquistato per sempre, e nessuna libertà è assicurata contro i ritorni della violenza sempre configurata sotto nuove forme. Ogni progresso tornerà sempre ad essere nuovamente rimesso in questione, ed anche ciò che pareva acquisito viene di nuovo contestato.
(pagina 955)
TRE MAESTRI
Romanziere nel più profondo e più alto significato, è solo il genio enciclopedico, l’artista universale, il quale … crea un nuovo cosmo, pone accanto al mondo reale un mondo proprio, con propri tipi, proprie leggi di gravitazione e un cielo proprio con proprie costellazioni...
(pagina 23)
Balzac
Individui mediocri non interessano Balzac; unicamente lo interessano coloro i quali soni interamente quel che sono, che con ogni nervo, con ogni muscolo, con ogni pensiero si aggrappano ad un’illusione della vita, qualunque essa sia, amore, arte, avarizia, dedizione, coraggio, pigrizia, amicizia; ad un simbolo qualunque ma a questo completamente.
(pagina 34)
Dickens
La gente d’allora chiedeva un’arte blanda, voleva dei libri che si leggessero comodamente vicino al camino, mentre fuori infuriava la tempesta scotendo finestre e porte; libri che anch’essi guizzassero e crepitassero con tante piccole fiammelle innocue; …
(pagina 52)
Ecco che noi avvertiamo che ai personaggi di Dickens si pensa come a dei quadri, mentre a quelli di Balzac e di Dostoevskij come a della musica.
(pagina 60)
Dostoevskij
Di questi grandi trasgressori dei limiti nella letteratura Dostoevskij, ai giorni nostri, fu il massimo e nessuno ha scoperto tanta terra nuova dell’anima quanto questo impetuoso, questo sfrenato, a cui, come diceva egli stesso, “l’incommensurabile e l’infinito erano indispensabili quanto la terra stessa”.
(pagina 118)
LA LOTTA COL DEMONE
Hölderlin
Per lui (Hölderlin) che pio crede nelle “potenze occulte”, il mondo è diviso, come per i greci, come per Platone, in due parti: di sopra “i celesti incedono beati nella luce” non accostabili e tuttavia partecipi delle cose umane; di sotto riposa e opera la massa oscura degli uomini, nella monotonia insensata della sua attività quotidiana.
… Va nella notte ed abita come nell’Orco,
senza un divino intervento, il genere umano. Inchiodato
è ognuno al suo proprio lavoro e nella sonante officina
ode soltanto sé stesso, e molto lavora, selvaggio,
con valido braccio, instancabil; ma infruttuosa per sempre
come le Furie, resta al povero la sua fatica.
(pagina 165)
Kant – esprimo qui una opinione strettamente personale – ha ostacolato enormemente la produttività pura dell’età classica da lui dominata con la magistrale costruttività del suo pensiero, ha stroncato enormemente la sensibilità, la gioia di vivere, il libero volo della fantasia di tutti gli artisti, deviandoli verso un criticismo estetico.
(pagina 177)
La melodia di Hölderlin è, come quella di Keats e talvolta quella di Verlaine, melodia degli spazi dell’universo, non del nostro mondo, la sua natura specifica può essere soltanto intuita e il suo miracolo è il poter stare sospesa.
(pagina 203)
Valli e fiumi stendonsi
aperti intorno a profetici monti,
sicché guardare può fino all’Oriente
l’uomo, ed errori, molti lo possono smuover di là.
Ma dall’ètere cade
la fida immagine, e divini detti
piovon di là infiniti, e l’intimo bosco risuona.
(pagina 211)
… così Hölderlin è il giovane Apollo, il dio del mattino e del canto: dalla sua quieta figura emana un mito di soave eroismo, di santa purezza, e il raggio argenteo del suo canto aleggia al di sopra del nostro mondo pesante e caotico come un giovane serafino armato ed alato.
(pagina 220)
Heinrich von Kleist
Ora, o immortalità, sei tutta mia!
Mi splendi, oltre la benda che mi chiude
gli occhi, con lo splendor di mille soli!
(pagina 260)
Federico Nietzsche
Con Nietzsche la bandiera nera del pirata compare per la prima volta sui mari della conoscenza tedesca: … la filosofia non più paludata nella lunga cappa scientifica del cattedratico, ma armata di corazza alla guerriera.
(pagina 283)
Bisogna smettere, dunque, una buona volta di chiedersi scolasticamente che cosa voleva Nietzsche, che pensava, a quale sistema, a quale concezione filosofica tendeva. Nietzsche non voleva nulla; in lui una passione gigantesca per la verità gode di sé stessa.
…
L’estasi del pensiero è in lui fine a sé stessa, …
(pagina 287)
TRE POETI DELLA PROPRIA VITA
Casanova
(Casanova) Appunto perché completamente vuoto, privo d’ogni sostanza spirituale, vacuità assoluta, egli deve, per non cadere in preda all’intera inanizione, empirsi di continuo, senza posa, di vicende esteriori, ha bisogno, per non morir asfissiato, dell’ossigeno delle avventure.
(pagina 353)
Appunto perché le Memorie di Casanova non contano intellettualmente molto di più delle notizie di un arguto viaggiatore di media levatura … finiscono per essere rilevanti come Baedeker storico e rappresentano un Cortegiano del diciottesimo secolo, un’amena chronique scandaleuse, il più completo scorcio della vita quotidiana in un’epoca del mondo.
(pagina 382)
Stendhal
A lui manca del tutto l’estrema volontà d’olocausto di un Pascal, d’un Nietzsche, di un Kleist che elevarono a forza ciascuno dei loro conflitti a suprema decisione di vita; egli, Stendhal, mentre patisce per sentimento il suo dissidio, s’accontenta di goderselo, dalla sua stessa posizione spiritualmente protetta, come uno spettacolo estetico.
(pagine 410 e 411)
Un buon borghese s’avvicina una volta in società a Stendhal e domanda al signore che non conosce, … quale sia la sua professione. … e con simulata modestia egli (Stendhal) risponde: “Je suis observateur du coeur humain”, …
(pagina 429)
Tolstoj
Però Tolstoj (ed è per questo che pochi osano per lui l’appellativo di “genio”, così ovvio per Dostoevskij) non varca mai i confini della normalità, non entra mai nel mondo celeste, mistico, … mai la creazione di Tolstoj appare pervasa dal demone, dall’incomprensibile.
Tolstoj … riferisce soltanto della realtà.
(pagina 462)
L'ANIMA CHE GUARISCE
Ogni afflizione nella natura è il ricordo di
una patria più alta.
NOVALIS
(pagina 529)
Francesco Antonio Mesmer
“Di tutti i corpi della natura, è l’uomo stesso che ha la maggiore efficacia sull’uomo.”
(pagina 556)
Mary Baker-Eddy
… l’uomo è divino, e poiché Dio non può volere il male, così tutto il male ed anche il dolore e la malattia non possono realmente esistere.
(pagina 620)
Unity of God and unreality of evil...
(pagina 630)
Mark Twain al finire del secolo lancia all’America il suo disperato grido d’allarme. … la christian science è la teoria degli stolti, e poiché, come è noto, tre quinti dell’umanità sono poveri di spirito, la vittoria era assicurata a questa assurdità metafisica.
(pagine 670 e 671)
Vera o falsa, ogni fede che un uomo sia riuscito ad imporre all’umanità con lo slancio della sua natura allarga i confini del nostro mondo spirituale.
(pagina 672)
Sigmund Freud
E’ Freud il primo a scoprire che i sogni sono necessari alla stabilizzazione del nostro equilibrio psichico. Il sogno è una valvola alla nostra energia sentimentale.
(pagina 704)
Sempre più l’età della tecnica unifica e spersonizza l’individuo, facendone un tipo incolore; suddivisi in classi analogamente stipendiate, abitando nelle medesime case, portando le stesse vesti, trascorrendo le stesse ore di lavoro alle medesime macchine e rifugiandosi poi nella stessa forma di piacere, davanti allo stesso disco fonografico, alla stessa radio, nello stesso sport, tutti si sono fatti esteriormente somiglianti in modo terribile; le città con le loro identiche strade sono divenute sempre meno interessanti, le nazioni sempre più omogenee: il lambicco gigantesco della razionalizzazione ha annientato e fuso tutte le distinzioni manifeste.
(pagina 731)
ERASMO DA ROTTERDAM
Cercai di sapere se Erasmo da Rotterdam fosse
di quel partito. Ma un mercante mi rispose:
“Erasmus est homo pro se”.
EPISTOLAE OBSCURORUM VIRORUM, 1515
(pagina 739)
Erasmo ed i suoi confidarono nel progresso dell’umanità per virtù della ragione e sperarono possibile educare il singolo e la massa attraverso una più generale diffusione della cultura, degli studi, degli scritti e dei libri.
(pagina 747)
“Humana prevalent in eo plus quam divina”
“le cose umane valgono per lui più di quelle divine” (così scrive Lutero di Erasmo).
(pagina 795)
CASTELLIO CONTRO CALVINO
Quale inconcepibile decreto di Dio – geme Calvino – l'aver foggiato le sue creature così imperfette e così immorali, sempre inclini al vizio, incapaci di riconoscere il divino, impazienti di perdersi nel peccato!
(pagina 858)
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