Mondi antichi: Una storia epica d'Oriente e d'Occidente by Michael Scott
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Se un gallo canta di mattina a Roma ed un altro gallo canta di mattina (sebbene alcune ore prima) in Cina il chicchirichì è identico, ma potrebbe avere un accento diverso!
Voler ammassare sotto un’unica bandiera le diversità di idee e popoli, che non possono essere annullate solo scrivendo un libro, è un costringere ad accettare lo slalom, tra le vie di qualsiasi città, tra individui con la testa reclinata sullo smartphone. Ed abbiamo ottenuto l’omologazione.
Si possono aborrire i seguenti termini:
social, connessione, condivisione, facebook, bla bla bla?
Dopo decenni di letture di libri storici con la distinzione chiara tra ac e dc (bc and ad) ci troviamo, con Scott, alla divisione tra aev ev: a che pro?
Nel mio campo di studi greci e romani si pubblicano spesso libri con titoli che terminano con le parole “... nel mondo antico”. Tuttavia, a un’ispezione più attenta, ciò che il titolo intende in realtà è il mondo greco-romano del bacino mediterraneo, dove greci e romani vivevano come rane attorno a uno stagno. “Mondo antico” è diventata un’abbreviazione accettata per un’area di interazione umana molto limitata, concentrata intorno a un unico mare: I confini che ci siamo autoimposti ci hanno indotto a confondere la parte con il tutto.
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Ciò che rese Roma unica – e una potenza unica nei secoli successivi al 449 a.e.v. - fu il suo complicato sistema di controlli ed equilibri, grazie al quale tutti I livelli della società rimanevano nella convinzione che fosse più vantaggioso farne parte che ripudiarlo. Secondo Polibio, Roma aveva finalmente conquistato, tramite la “disciplina di molte lotte e molti tormenti”, la concordia ordinum.
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… tanto che già otto anni dopo la marcia di Annibale i resoconti delle fonti storiche del Mediterraneo e della Cina coincisero per la prima volta; da qui in poi, il mondo antico assunse l’aspetto di una scacchiera, nella quale le mosse di ciascun individuo avevano conseguenze per tutto l’insieme.
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Il iv secolo, di conseguenza, merita a buon diritto la fama di momento decisivo nella storia, non soltanto perché fu teatro di dinamici cambiamenti nell’assetto religioso e politico di ampie fasce di un mondo antico effettivamente interconnesso, ma anche perché quelle mutazioni hanno ancora oggi un forte impatto sul funzionamento del nostro mondo e su molte delle idee che guidano la nostra vita.
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