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Saturday, September 12, 2015

Review: Tutta la luce che non vediamo

Tutta la luce che non vediamo Tutta la luce che non vediamo by Anthony Doerr
My rating: 5 of 5 stars

Non c’e’ miglior viandante di colui che non appare alla luce, cosi’ come la scoperta di Herr Heinrich Hertz.

il viandante: Solo ora mi accorgo di quanto io sia scortese verso di te, mia amata ombra: non ho ancora usato una parola per dire quanto io mi rallegri di sentirti e non solo di vederti. lo saprai, io amo l'ombra come amo la luce. perchè ci sia bellezza sul volto, chiarezza nel discorso, bontà e saldezza nel carattere, l'ombra è tanto necessaria quanto la luce. esse non sono avversarie: si tengono al contrario amorevolmente per mano, e se la luce sparisce, l'ombra le guizza dietro.

l'ombra: E io odio la stessa cosa che odi tu, la notte; io amo gli uomini, perché essi sono seguaci della luce (Lichtjünger), e mi allieto dello splendore che è nel loro occhio quando conoscono e scoprono (wenn sie erkennen und entdecken), essi, instancabili conoscitori e scopritori. (Nietzsche)

La dea Storia ha volto lo sguardo alla Terra. Solo per mezzo dei fuochi piu’ roventi sara’ conquistata la purificazione. (25)

Marie-Laure e’ troppo giovane e suo padre e’ troppo paziente. I malefici, la rassicura, non esistono. C’e’ la sorte, forse, buona o cattiva. La lieve inclinazione di ogni giorno verso il successo o il fallimento. Ma nessun maleficio. (38)

Le api sono d’argento; i piccioni sono fulvi e ramati e ogni tanto anche d’oro. Gli enormi cipressi che lei e suo padre oltrepassano sul tragitto mattutino sono caleidoscopi scintillanti, ciascun ago un poligono di luce. (53)

E dunque, bambini miei, come fa il cervello, che vive senza uno sprazzo di luce, a costruire per noi un mondo pieno di luce? (56)

Aprite gli occhi, diceva sempre il francese alla radio, e guardate tutto quello che potete prima che si chiudano per sempre. (91)

Un diamante, rammenta il fabbro a se stesso, non e’ che carbonio calcato per un’eternita’ fra le viscere della terra e sospinto in superficie lungo un camino vulcanico. Qualcuno lo sfaccetta, qualcun altro lo lucida. Non alberga maledizioni piu’ di quanto possa albergarne una foglia, uno specchio, una vita. A questo mondo esiste solo il caso, e la fisica. (113)

“Zio, sei tu?”
“Marie-Laure.” La voce e’ bassa e suadente, una pezza di seta da tenere in un cassetto e tirar fuori nelle grandi occasioni, solo per sentirla fra le dita. (138)

L’entropia di un sistema chiuso non decresce mai. (273)

I cerfogli selvatici ondeggiano sui gambi e le api continuano la loro opera. Se solo la vita fosse come un romanzo di Jules Verne, pensa Marie-Laure, e quando ne hai proprio bisogno potessi saltare in avanti e vedere cosa succedera’. (287

I violini turbinano verso il basso, poi risalgono. Etienne prende la mano di Marie-Laure e insieme, sotto il tetto basso - col disco che gira, la trasmittente che invia il suono fin sopra i bastioni, a trapassare i corpi dei tedeschi per arrivare al mare - si mettono a ballare. Lui la fa volteggiare; lei fa guizzare le dita in aria. Alla luce della candela sembra una creatura arcana, il viso tutto lentigginoso e proprio li’, al centro delle efelidi, quei due occhi immobili come sacche ovigere di ragni. Non lo seguono, ma nemmeno lo inquietano; pare quasi che guardino un luogo lontano e piu’ profondo, un mondo fatto solo di musica. (326)

L’entropia totale di qualunque sistema, diceva il dottor Hauptmann, puo’ diminuire solo se l’entropia di un altro sistema aumenta: la natura pretende simmetria. Ordnung muss sein. (348)

Ed e’ proprio in quel momento che Werner osserva tra se’ quanto sia immensamente futile costruire magnifici palazzi, far musica, cantare canzoni, stampare libri enormi pieni di uccelli variopinti in faccia alla sismica e travolgente indifferenza del mondo: quanto pretese hanno, gli esseri umani! Perche’ affannarsi a produrre musica quando il vento e il silenzio sono ben piu’ possenti? Perche’ accendere lumi, quando il buio inevitabilmente li spegnera’? (358)

Mentre in realta’, pensa Werner, il tempo e’ una pozza rilucente che ci portiamo fra le mani; bisognerebbe usare ogni energia per proteggerla. Combattere, impegnarsi davvero per non perderne neppure una goccia. (462)

Perche’ il vento non la sposta, la luce? (468)

… l’aria e’ una biblioteca e un archivio di ogni vita vissuta, ogni frase pronunciata, ogni parola trasmessa, che ancora riecheggia. (509)




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