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Saturday, March 4, 2017

Review: Il tesoro dei Marvel

Il tesoro dei Marvel Il tesoro dei Marvel by Brian Selznick
My rating: 4 of 5 stars

Il sito internet del libro:
http://www.themarvelsthebook.com/

Someday I'll wish upon a star, wake up where the clouds are far behind me
Where trouble melts like lemon drops
High above the chimney tops is where you'll find me
Somewhere over the rainbow way up high.

(Somewhere Over the Rainbow / What a Wonderful World, Kamakawiwoʻole)

Ponendoci di fronte all’aut aut: aut visum aut non, oppure: o lo vedi o non lo vedi.

Cosa sono quelle diavolerie che derivano dalle immagini? Le parole cancellano le immagini, ma, nonostante tutto, vedi anche le parole (che diventano immagini nella tua testa).
Le immagini, nella loro immediatezza, fungono da maschera alle parole, fungono da maschera alla verita’ contenuta nelle parole (Nietzsche).

Si vede quello che si ‘vuol’ vedere: il gatto che cammina al piano di sopra e’ lo spirito di Marvel oppure solo il gatto?
Miao, dice il gatto… allora era solo il gatto! (anche se non lo vedo).

Aut-Aut (Kierkegaard): siamo alle solite con le dualita’, sempre li’ a dividere, Jenseits?

La meraviglia (marvel? oppure thauma? (Aristotele)) che nasce guardando le immagini ci fara’ scoprire un tesoro?

Alcuni brani:

(da William Butler Yeats)
Se avessi le stoffe ricamate dei cieli,
lavorate con luce d’oro e argento,
le stoffe azzurre e le opache e le oscure
della penombra, della luce e del buio,
le stenderei sotto i tuoi piedi:
ma sono povero, e non ho che i miei sogni;
ho steso i sogni sotto i tuoi piedi;
cammina piano per che’ calpesti i miei sogni.

(436)

Joseph ripenso’ al vecchio Penney, a teatro, e aggredi’ lo zio con le sue stesse parole: “Le storie non sono la stessa cosa dei fatti!”.
Alberti rimase in silenzio per un attimo, poi disse: “ No, ma possono essere veri entrambi”.
“No che non possono!” Joseph si asciugo’ i rivoli di lacrime dalle guance, poi corse al piano di sopra e si chiuse in camera, sbattendo la porta.

(536)

La notte, sopra il tetto, accanto al vascello dorato,
osservo la citta’ e sogno un viaggio smisurato.
Le onde sono alte, il vento e’ forte, la luna pallida e piena.
L’odore del mare mi chiama, e’ il canto di una sirena.
Grido nel buio senza fine, e aspetto la risposta:
“Vai! Vai!” mi dice. “Vai! Distendi le tue ali e vola senza sosta.”

(569)



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