Il perfezionista by Hervé Le Corre
My rating: 4 of 5 stars
Oh, povero Lautreamont con i tuoi voli nei flutti dell'oceano del male, ma sempre elevati nel loro canto... ora, oggi, ripiegato nelle trame di un noir... dov'è la tua corona? dov'è la tua eccellenza?
La bontà del male: ossimoro diabolico!
La poesia non è atta alla vita... la poesia, i tuoi canti di Maldoror, restano elevati (celestiali) solo sulla carta dove sono nati.
Alcuni brani:
"Baudelaire?" fa la voce di Isidore, soffocata dentro a una manica. "Quel dilettante." (pagina 129)
(pagina 223)
Ossia, l'emozione che nasce dalla trasformazione...
A partire da quando, da quale limite, si abdica alla propria condizione di uomo? Che prospettive eccitanti! Ecco un post scriptum ai Canti che il conte di Lautreamont non rinnegherebbe affatto!
(pagina 452)
La domanda posta in maniera errata conduce ad una risposta altrettanto errata: serve abbassare (abbattere?) il trono sul quale viene posta la condizione di uomo.
Ed infine, Lautreamont:
Avrei voluto essere figlio di una femmina di squalo, la cui fame è sinonimo di tempesta, e di una tigre, la cui crudeltà è nota: non sarei stato così cattivo!" (pagina 416)
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