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Saturday, October 7, 2017

Review: Sandman: Il signore dei sogni

Sandman: Il signore dei sogni Sandman: Il signore dei sogni by Neil Gaiman
My rating: 4 of 5 stars

L’anonimo Robert Smith (The Cure) - (ebbene si’, anonimo: si e’ mai visto un nome ed un cognome piu’ comuni?) finisce tra i tentacoli (chtulhuiani) del Gaiman che gli canta la sua Lullaby rinchiuso (Close to me) nel solito armadio onirico.

Poi Gaiman (stonando le note) dedica a Robert questa canzone:

I don't care if Monday's blue
Tuesday's gray and Wednesday too
Thursday I don't care about you
It's Friday I'm in love.


Il naso di David Bowie a pagina 140 sulla faccia di Lucifero… e poi immaginarsi simili a Helden (just for one day) ed il resto degli altri giorni all’inferno.
Helden preferibile a Heroes per le terribili e mefistofeliche assonanze linguistiche (Helden e Hell).

Ma, alla fine, David finisce a rilassarsi in Australia (pagina 296).

Alcuni brani:

Sandman e’ il personaggio
che sta tra la veglia e il sonno,
in quella zona intermedia della
coscienza in cui si comincia
ad abbandonare la realta’ ma
il sogno e’ fatto ancora di
immagini sfumate, di brevi
apparizioni.
(p. 6)

Sognate!

I sogni
plasmano
il mondo.

I sogni ricreano
Il mondo. Ogni
notte.
(p. 53)

Quando l’ultimo essere
morira’, il mio incarico sara’
giunto al termine.

Mettero’ le sedie sui
tavoli, spegnero’ le luci
e chiudero’ a chiave l’universo
prima di andarmene.
(p. 104)

(e speriamo che spazzi almeno sotto la tavola… ci sono sempre briciole che cadono la’ sotto…)

Destino fa odore di polvere e di bibliote-
che notturne.

Non lascia impronte.

Non proietta l’ombra.
(p. 118)

C’e’ un vento
che soffia tra i mondi.
un vento freddo.

Sibila in silenzio passando
nei vuoti, il vento del nulla,
viaggiando da un non-luogo
a un non-luogo, attraverso
storie mai create.
(p. 157)


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