Fernando Cortez, scoperta e conquista del Messico : Vol. II by Giovanni Battista, Lemoyne
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Quindi (Cortez) per lettere pregava Carlo V di mandargli missionari zelanti, di non spedire medici che porterebbero malattie nuove, invece di guarire le vecchie, e di impedire che partissero avvocati che appiccherebbero al paese la malattia di litigare. (pagine 176 e 177)
Mi son fermato a descrivere questi monumenti che salgono a circa tremila anni, perché troppo bene mi dipingono la vanità delle cose umane.
Chi medita alla solitudine che regna in queste abitazioni, un giorno rallegrate da feste, ricchezze e piaceri: chi li vede coperte di sterpi e di alberi, popolate di uccelli e serpenti, si sente l'animo oppresso da solenne melanconia pensando: doce sono quelle nazioni, che balde di loro potenza qui un giorno abitavano? La nostra patria non è quaggiù.(pagine 234 e 235)
Qui, finalmente, anche Lemoyne ammette l'estraneità dei conquistatori spagnoli dal mondo messicano.
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