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Saturday, March 14, 2015

Maschere di donnaMaschere di donna by Fumiko Enchi
My rating: 4 of 5 stars

Lo specchio rifletteva il volto della donna o, meglio, la maschera che copriva il suo volto…
il volto della donna era stato visto, un tempo, in un quadro oramai dimenticato…

Cosi’ come esiste un archetipo muliebre amato dagli uomini attraverso i secoli, nello stesso modo vi deve essere un genere di donna da essi eternamente temuto, possibile proiezione dei mali insiti nella natura maschile. (dalla copertina)
Tutto nella donna e’ enigma, e tutto nella donna trova una soluzione: essa si chiama gravidanza. (Delle donnine vecchie e giovani, Cosi’ parlo’ Zarathustra, Nietzsche)

Nel dire cio’ Mikame bruciava dal desiderio di provare a toccare con la punta di un dito, come per catturare un insetto, la fossetta che appariva e scompariva sulla bianca morbida guancia di Yasuko. (53)

In questo senso Fujitsubo e Murasaki sono donne che dissolvono tutto di se’ nel doloroso tormento di accettare gli uomini, facendo cosi’ sbocciare in loro il fiore dell’amore eterno; al contrario Rokujo e’ una Ryo no onna, una donna-spirito: si consuma nell’incapacita’ di annullare il proprio ego nell’amato, e solo attraverso l’inconscia facolta’ possessiva del suo spirito demoniaco trasmette agli altri la propria volonta’ senza ricorrere ad azioni vere e proprie. (94)

In quel momento Ibuki si accorse con meraviglia che, pur avendola vista molte volte, non ricordava in modo chiaro i suoi lineamenti. Non si erano mai incontrati da soli, vi era sempre Yasuko nelle vicinanze e forse questo ne era il motivo, oppure piuttosto perche’ del viso di Mieko nella memoria restava soltanto l’impressione che fosse circondato da un’aura di soave pallore. Se mai, lo si poteva definire un volto come quelli delle maschere del no, ma piu’ che altro dava una sensazione di vaghezza inafferrabile. (132-3)

… Ibuki continuava a pensare ai “fiori delle tenebre”, una espressione letta chissa’ quando in una composizione poetica di epoca Tang. Tra i fiori che emettevano i loro profumi nell’oscurita’, galleggiava non solo il viso di Mieko, ma anche quello di Yasuko, e persino quello di Harume. (134)

Sei tu giunto a me
o sono io venuta da te,
non ricordo,
e’ stato sogno o realta’,
dormivo o ero sveglia? (155)

Da allora sono immerso nel Poema del Mare
Che, lattescente e invaso dalla luce degli astri,
Morde l'acqua turchese, dentro cui, fluttuando,
Scende estatico un morto pensoso e illividito;

...

Dove, tingendo a un tratto l'azzurrità, deliri
E ritmi prolungati nel giorno rutilante,
Più stordenti dell'alcol, più vasti delle lire,
Fermentano i rossori amari dell'amore!

Io so i cieli che scoppiano in lampi, e so le trombe,
Le correnti e i riflussi: io so la sera, e l'Alba
Che si esalta nel cielo come colombe a stormo;
E qualche volta ho visto quel che l'uomo ha sognato!



Ma basta, ho pianto troppo! Le Albe sono strazianti.
Ogni luna mi è atroce ed ogni sole amaro:
L'acre amore mi gonfia di stordenti torpori.
Oh, la mia chiglia scoppi! Ch'io vada in fondo al mare!

Le Batteux Ivre (Il battello ebbro) - Rimbaud


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