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Thursday, March 5, 2015

Ore d'ozioOre d'ozio by Yoshida Kenkō
My rating: 4 of 5 stars

Il monaco buddhista Kenkō, avrebbe via via incollato le strisce di carta contenenti i singoli brani del libro sulle pareti della sua casa. Dopo la sua morte, altri avrebbero messo insieme tali frammenti, in cui molti lettori dovevano trovare quello che è forse il più essenziale concentrato dello spirito giapponese.

Makoto e’ dunque sentire, vivere immediatamente e attraverso i sensi le cose del mondo. E’ una forma di estrinsecazione dell’emotivita’ che, facendo perno sul cuore, ne manifesta i sentimenti in modo vigoroso, schietto e immediato.

Noi troviamo il makoto in Kenko in quel fascino che per lui hanno le cose antiche o che rievocano il passato, nella sua preferenza per la semplicita’, nel suo vivo interesse per gli antichi riti e consuetudini e per le antiche parole ed espressioni e, in senso piu’ ampio, in quella sua avversione per le persone invadenti che vogliono a ogi costo mettersi in evidenza, e contro le quali esercita la sua ironia. (203)

Mono no aware, vale dunque: il turbamento (aware) delle (no) cose (mono), cioe’: la commozione, la simpatia per le cose, gli altri esseri e la stessa natura ci ispirano. (204)

Il titolo Tsurezure-gusa e’ composto di due parole, … Il significato preciso del vocabolo tsurezure non e’ molto chiaro. Di solito viene reso con contemplazione, tempo libero, noia, ozio; ma sembra piuttosto indicare quella feconda beatitudine che riempie l’anima quand’essa e’ sola con se stessa, non turbata o distratt da altro, nel silenzio che la circonda. (209)

Nelle mie ore d’ozio, seduto davanti al calamaio, vado annotando giorno dopo giorno, senza alcun motivo particolare, ogni pensiero che mi passa per la mente, per quanto futile sia: e’ una cosa, questa, che mi procura una sensazione davvero strana, simile a una lieve ebbrezza. (13)

1 * Il lignaggio e l’aspetto noi lo riceviamo dalla natura: ma perche’ non dovremmo almeno far si’ che il nostro cuore diventi sempre piu’ saggio? (14)

13 * Non c’e’ cosa piu’ consolante che sedere sotto una lampada con un libro aperto e far conoscenza con coloro che son vissuti nei tempi passati. (19-20)

73 * Cio’ che in questo mondo viene tramandato e’ in gran parte frutto di fantasia; forse perche’ la verita’, in se’, non e’ mai particolarmente interessante. (53)

75 * Quali saranno mai i sentimenti di colui che vive in un ozio tedioso e melanconico? Stare soli, senza essere turbati da influenze esterne, e’ certo cosa gradita. Se si segue il mond, il proprio cuore viene facilmente traviato dall’impurita’. Frequentando la gente, la parola si adegua alle intenzioni altrui, non al proprio cuore. … Gli uomini sono tutti cosi’: corrono frenetici, e dimenticano la loro follia. (54)

Life is a well of delight; but where the rabble also drink, there all fountains are poisoned. (The rabble, xxviii, Thus Spake Zarathustra, Nietzsche)

91 * Cio’ che si e’ iniziato non giunge alla fine e cio’ a cui miriamo non si realizza, eppure i nostri desideri non hanno limite. Il cuore dell’uomo e’ instabile e tutte le cose non sono che illusioni. C’e’ qualcosa che rimanga, sia pur per breve tempo, immutato? (62)

105 * Nell’ombra del lato a settentrione della casa, dove la neve non sciolta era ghiacciata, stava ferma una vettura, le cui stanghe scintillavano di ghiaccioli. La luna dell’alba era tersa, ma qua e la’ v’erano angoli oscuri. Nel corridoio del tempio solitario sedevano sulla soglia di una porta un uomo, dall’aspetto distinto, e una donna. I due conversavano chissa’ di quale argomento, che sembrava non dovesse mai esaurirsi. Il modo con cui la donna inclinava il capo era segno di eleganza, e l’indefinibile profumo che emanava era delizioso. Quanto avrei voluto udire, sia pure in parte, cio’ che si dissero! (68-9)

108 * Nessuno in questo mondo conferisce valore all’istante. E’ forse per saggezza o per stupidita’? (70)

164 * Quando le persone si incontrano non stanno mai zitte un momento, hanno sempre qualcosa di cui discorrere; ma se si ascolta quel che dicono, si tratta quasi sempre di futilita’: voci senza fondamento, commenti benevoli o malevoli, … (101)

166 * Quando considero le cose per cui le creature umane si affannano, mi sembra come se, avendo costruito un Buddha di neve, esse fabbricassero ornamenti d’oro e d’argento e gioielli, e costruissero un tempio o una pagoda per lui. Potrebbe mai il Buddha di neve attendere la fine della costruzione?
Spesso all’uomo sembra che la vita duri eterna, e invece svanisce come neve e lascia molte cose incompiute. (102)

208 * Nel legare i rotoli dei sutra e’ stata sempre consuetudine avvolgere il laccio a croce, come nel tasuki, da sopra a sotto, facendone passare l’estremita’, tirandola per traverso, sotto l’incrocio, in modo da formare un cappio. (123)

211 * Non bisogna mai fidarsi di nessuno e di nulla, in nessuna occasione.

L’uomo e’ l’anima dell’universo, che non conosce limiti: come potrebbe dunque avere una natura diversa? Se agisce con larghezza di vedute e senza restrizioni, allora ne’ la gioia ne’ l’ira lo sfioreranno, ne’ le circostanze lo faranno soffrire. (125)

239 * Il quindicesimo giorno dell’ottava lunazione e il tredicesimo della nona sono dominati dalla costellazione Ro, che fa parte dell’Ariete. Poiche’ tale costellazione e’ straordinariamente luminosa, queste due notti sono particolarmente propizie per contemplar la luna. (142)


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