La fortuna dei Rougon by Émile Zola
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Io voglio spiegare come una famiglia, un piccolo gruppo di persone, si comporta in una societa’, sviluppandosi per dar vita a dieci, a venti individui che, a prima vista, sembrano profondamente diversi, ma che, analizzati, si rivelano intimamente connessi gli uni agli altri. Come in fisica la gravita’, cosi’ l’eredita’ ha le sue leggi. (3)
Secondo l’opinione comune, i Rougon-Macquart rivelavano la loro vera natura divorandosi tra loro; (131)
Lontano si snodavano le strade maestre, tutte bianche per il chiarore lunare. La colonna degli insorti, nella campagna fredda e chiara, riprese la sua marcia eroica. Era come un’ampia corrente d’entusiasmo. Il soffio di epopea che trascinava Miette e Silvere, questi grandi fanciulli avidi di amore e di liberta’, faceva dileguare, con una generosita’ sublime, le commedie vergognose dei Macquart e dei Rougon. (183)
Pascal fissava uno sguardo penetrante sula demente, su suo padre, su suo zio; il distacco dello studioso aveva il sopravvento: studiava quella madre e quei figli con l’attenzione di un naturalista che osserva le metamorfosi d’un insetto. E pensava a quella discendenza d’una famiglia, d’un ceppo da cui dipartono rami diversi, e la cui linfa acre trasporta gli stessi germi fin nei ramoscelli piu’ lontani, curvati in modo diverso a seconda che si trovino all’ombra o al sole. Per un istante, come alla luce d’un lampo, a Pascal sembro’ di vedere il futuro dei Rougon-Macquart, come una muta di cani lanciati contro la preda e satollati, in uno sfavillio d’oro e di sangue. (340-1)
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