Storia poliziesca by Imre Kertész
My rating: 4 of 5 stars
Parlo della mia nausea, parlo del mio disgusto quotidiano. Che odio tutto quello che mi sta attorno, tutto. … Che odio entrare in un ufficio, ma anche in un negozio o anche soltanto in un caffe’. Che odio questi sguardi subdoli intorno a me, questi uomini che oggi festeggiano quello che ieri disprezzavano. Odio la sopportazione, la cupidigia, il nascondino, l’eterno gioco del chi e’, i privilegi e lo starsene acquattati… (53)
Certo, anche la vita e’ un modo per suicidarsi: lo svantaggio e’ che dura formidabilmente a lungo.
Sfoglio.
(29)
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