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Wednesday, November 1, 2017

Review: La vita facile: Sillabario

La vita facile: Sillabario La vita facile: Sillabario by Alda Merini
My rating: 4 of 5 stars

La frase più emblematica di questo libretto:
il mio bisogno di vivere.
(pagina 180)
Oppure:
La vita: una lacrima che nessuno asciuga, un vuoto di presente.
(pagina 215)

Nel sillabario manca la voce 'Donna': una scelta della Merini?

Gli anni della persona errabonda non si contano mai. Voi non lo credereste, ma vivevo appesa a una grande voglia di solitudine. Era come se fosse un candelabro immenso, c'erano tante luci, un grande palazzo festoso. Ero, a mio parere, la Cenerentola dell'universo, Voi cercate con gli occhi le mie scarpe, ma le ho perse durante il lungo cammino.
(pagina 32 e 33)

Tutti credono che l'immaginazione sia un atto libero. Ma non è così, sempre si torna alla grande fame della terra, al grande impiccio del nostro vivere.
(pagina 82)

La nebbia produce Milano e Milano produce la nebbia. Tra questi spezzoni di buio e questi specchi di luce sorge sempre ineguagliabile la guglia.
(pagina 119)

Non oso dileguarmi senza averti detto prima ciò che mi spaventa: il fatto di veder dimenticare i secoli con tutte le loro menzogne.
(pagina 128)

Ogni oggetto è un orologio, una clessidra su cui è passato il tempo.
(pagina 135)

La follia è quindi una visitazione eterna, essa non si addormenta, palpita di un divenire che non ha principio. Si può cercare il principio del mondo, non quello della follia, che è senza cominciamento, che rompe gli argini del desiderio e che distacca le foglie degli altri.
(pagina 151 e 152)



P.S. La mini biografia della Merini, in Goodreads, andrebbe modificata con una 'letterariamente' più attinente.
Ossia, citare un ex comunista, che oltre all'Unità (lettura dogmaticamente imposta prima di ogni pasto, quando la carenza di zuccheri è elevata!) non deve aver letto nient'altro mi pare una cretineria tutta italiana. La Merini merita ben altro...

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