Estensione del dominio della lotta by Michel Houellebecq
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Ah, sì, avere dei valori!...
(106)
Per quanto paradossale possa apparire,
c'è un cammino da percorrere e bisogna
percorrerlo, ma non c'è viandante.
Azioni vengono compiute, ma non c'è
chi le agisca.
(Sattipathana-Sutta, xlii, 16)
(149)
Io sono un viandante e uno scalatore di montagne, diss'egli al suo cuore, non amo le pianure e sembra che non sappia star fermo a lungo.
E qualunque cosa mi capiti ancora, come destino o come esperienza, in essa ci sarà un peregrinare e un ascender monti: si vive alla fine solo ciò che si ha in sé.
(Il viandante, Zarathustra, Nietzsche)
Sebbene Estensione del dominio della lotta venga collegato a Lo straniero di Camus, ritengo che, invece, La caduta di Camus sia più attinente: il monologo esternato quasi come un vomito, a partire da Le memorie del sottosuolo di Dostoevskij, ci conduce a quel cammino verso il recupero del masso da riportare in cima (ancora Camus). Specifico solo quella parte del cammino in discesa: e si pone la domanda: riuscirà stavolta a raggiungere e sollevare il masso? lo vuole veramente? o preferisce restare sul sentiero in perenne cammino?
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