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Wednesday, July 17, 2013

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La bella estateLa bella estate by Cesare Pavese
My rating: 4 of 5 stars

LA BELLA ESTATE

A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era cosi' bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, e magari venisse giorno all'improvviso e tutta la gente uscisse in strada e si potesse continuare a camminare camminare fino ai prati e fin dietro le colline. (p. 3)

IL DIAVOLO SULLE COLLINE

Non c'e' niente che sappia di morte - continuo' - piu' del sole d'estate, della gran luce, della natura esuberante. Tu fiuti l'aria e senti il bosco, e ti accorgi che piente e bestie se ne infischiano di te. Tutto vive e si macera in se stesso. La natura e' la morte... (p. 130)

Pensavo a quell'idea di Pieretto che la campagna arroventata sotto il sole d'agosto fa pensare alla morte. (p. 150)

TRA DONNE SOLE

Rosetta disse, sulla mia spalla: - Tutti i giovani sono sciocchi.
- E i vecchi, e le vecchie, e i defunti. Tutti sbagliati. Oh Clelia, insegnami il modo di guadagnare quattro soldi e fuggire in California. La' dicono che non si muore.
- Tu ci credi? - disse Rosetta. (p. 362)



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