Per l'Impero by Merwan
My rating: 4 of 5 stars
L'impero non può
più accontentarsi di
dominare lo spazio.
E' arrivato il
momento che conquisti
anche il tempo.
(pagina 13)
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Friday, September 28, 2018
Review: Le cose della vita
Le cose della vita by Tine Mortier
My rating: 3 of 5 stars
Bellissimi i disegni, ma più spaventoso dei fantasmi!
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My rating: 3 of 5 stars
Bellissimi i disegni, ma più spaventoso dei fantasmi!
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Review: Stories for the Curious + CD
Stories for the Curious + CD by M. R. James
My rating: 4 of 5 stars
Quis est iste qui venit
(Who Is This Who Is Coming?)
(18)
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My rating: 4 of 5 stars
Quis est iste qui venit
(Who Is This Who Is Coming?)
(18)
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Saturday, September 22, 2018
Review: Collected Ghost Stories
Collected Ghost Stories by M.R. James
My rating: 4 of 5 stars
Ibi Cubavit Lamia
(There laid the screech owl)
Millions of spiritual creatures walk the earth
Unseen, both when we wake and when we sleep?
(253)
But in another minute they were in the sitting-room of the house, a small, high chamber with a stone floor, full of moving shadows cast by a wood-fire that flickered on a great hearth.
(4)
I can only just manage to tell you now the bare outline of the experience. I was conscious of a most horrible smell of mould, and of a cold kind of face pressed against my own, and moving slowly over it, and of several - I don't know how many - legs or arms or tentacles or something clinging to my body.
(95)
He never saw much of what was around him, but he felt the scenes most vividly.
(107)
How clear Betton bell sounds tonight after the rain!; but instead images came to me of dusty beams and creeping spiders and savage owls up in the tower, and forgotten graves and their ugly contents below, and of flying Time and all it had taken out of my life.
(285)
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My rating: 4 of 5 stars
Ibi Cubavit Lamia
(There laid the screech owl)
Millions of spiritual creatures walk the earth
Unseen, both when we wake and when we sleep?
(253)
But in another minute they were in the sitting-room of the house, a small, high chamber with a stone floor, full of moving shadows cast by a wood-fire that flickered on a great hearth.
(4)
I can only just manage to tell you now the bare outline of the experience. I was conscious of a most horrible smell of mould, and of a cold kind of face pressed against my own, and moving slowly over it, and of several - I don't know how many - legs or arms or tentacles or something clinging to my body.
(95)
He never saw much of what was around him, but he felt the scenes most vividly.
(107)
How clear Betton bell sounds tonight after the rain!; but instead images came to me of dusty beams and creeping spiders and savage owls up in the tower, and forgotten graves and their ugly contents below, and of flying Time and all it had taken out of my life.
(285)
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Review: Il Ciclope
Il Ciclope by Paolo Rumiz
My rating: 3 of 5 stars
Lo stile giornalistico (ovviamente se scrive un giornalista) del raccontare una gita al faro (To the Lighthouse) mi è sembrato sufficientemente noioso.
Questo buonismo da quotidiano (o per vendere libri o per accettare i 90°) potrebbe essere sorpassato...
E poi la battuta sulla mela: Apple o mela di Eva?
In effetti dovevo leggere Rumiz per sapere che guardando il cielo si vedono le stelle?
Trionto, col suo nome dionisiaco, era il più appartato dei fari abbandonati d'Italia.
...
Trionto: quando me ne andai mi sopresi a parlargli. "Perché non ti accendi, vecchio mio?" Ma quello mi disse "togliti dai piedi".
(pagina 53)
Misurazioni di abissi, nomi di pescatori, storie di antiche, durissime regate a vela e a remi, dove il vincitore conquista il diritto di pesca attorno all'Isola, e poi migrazioni di sardine, cocci di ceramica greca, tracce di un'antica presenza veneziana...
(pagina 91)
E se i gabbiani, con quelo loro occhio giallo e indifferente, avessero già capito tutto senza l'aiuto di Aristotele, Voltaire e Galileo?
(pagina 93)
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My rating: 3 of 5 stars
Lo stile giornalistico (ovviamente se scrive un giornalista) del raccontare una gita al faro (To the Lighthouse) mi è sembrato sufficientemente noioso.
Questo buonismo da quotidiano (o per vendere libri o per accettare i 90°) potrebbe essere sorpassato...
E poi la battuta sulla mela: Apple o mela di Eva?
In effetti dovevo leggere Rumiz per sapere che guardando il cielo si vedono le stelle?
Trionto, col suo nome dionisiaco, era il più appartato dei fari abbandonati d'Italia.
...
Trionto: quando me ne andai mi sopresi a parlargli. "Perché non ti accendi, vecchio mio?" Ma quello mi disse "togliti dai piedi".
(pagina 53)
Misurazioni di abissi, nomi di pescatori, storie di antiche, durissime regate a vela e a remi, dove il vincitore conquista il diritto di pesca attorno all'Isola, e poi migrazioni di sardine, cocci di ceramica greca, tracce di un'antica presenza veneziana...
(pagina 91)
E se i gabbiani, con quelo loro occhio giallo e indifferente, avessero già capito tutto senza l'aiuto di Aristotele, Voltaire e Galileo?
(pagina 93)
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Review: Il cacciatore di libri proibiti
Il cacciatore di libri proibiti by Fabio Delizzos
My rating: 3 of 5 stars
Racconto fotocopia...
Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai.
Un angelo.
Un libro da divorare.
L'Apocalisse.
(pagina 71)
Sapete, messer Dardo, i libri hanno da sempre a che fare con i miracoli.
(pagina 369)
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My rating: 3 of 5 stars
Racconto fotocopia...
Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai.
Un angelo.
Un libro da divorare.
L'Apocalisse.
(pagina 71)
Sapete, messer Dardo, i libri hanno da sempre a che fare con i miracoli.
(pagina 369)
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Saturday, September 15, 2018
Review: La vita quotidiana ai tempi dei cavalieri della tavola rotonda
La vita quotidiana ai tempi dei cavalieri della tavola rotonda by Pastoureau Michel
My rating: 4 of 5 stars
L'uomo del XII secolo sembra provare una certa indifferenza nei riguardi del tempo. Il calcolo delle ore e dei giorni, i problemi del computo e della stesura del calendario sono prerogativa esclusiva dei chierici.
(pagina 19)
L'illuminazione, con candele di cera o di sego o lampade a olio è costosa e pericolosa, la notte è sempre più o meno inquietante: è il tempo degli incendi, dei tradimenti e dei pericoli soprannaturali.
(pagina 33)
Chierici, cavalieri o contadini che siano, gli uomini dell'XI secolo sono accomunati da una generale insoddisfazione nei confronti della vita che conducono. La realtà quotidiana si presenta vana, cupa, ingrata e fallace.
(pagina 165)
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My rating: 4 of 5 stars
L'uomo del XII secolo sembra provare una certa indifferenza nei riguardi del tempo. Il calcolo delle ore e dei giorni, i problemi del computo e della stesura del calendario sono prerogativa esclusiva dei chierici.
(pagina 19)
L'illuminazione, con candele di cera o di sego o lampade a olio è costosa e pericolosa, la notte è sempre più o meno inquietante: è il tempo degli incendi, dei tradimenti e dei pericoli soprannaturali.
(pagina 33)
Chierici, cavalieri o contadini che siano, gli uomini dell'XI secolo sono accomunati da una generale insoddisfazione nei confronti della vita che conducono. La realtà quotidiana si presenta vana, cupa, ingrata e fallace.
(pagina 165)
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Sunday, September 2, 2018
Review: Il giardino dei cosacchi
Il giardino dei cosacchi by Jan Brokken
My rating: 4 of 5 stars
Dopo le opere di Dostoevskij... la sua vita: dopo così tanti anni dalle letture dei suoi libri, restava pur sempre la curiosità di come fosse trascorsa la sua vita (al di là del sapere che le sue fonti per scrivere erano i giornali e non la sua personale quotidianità).
Dopo la lettura de I giardini dei Cosacchi resto ancora convinto che la vita di uno scrittore e le sue opere sono separate e conoscere la vita di uno scrittore non cambia l'apprezzamento o meno delle sue opere.
L'unica cosa che ha una qualche assonanza tra la vita di Dostoevskij e una sua opera l'ho trovata tra le vicissitudini di Feodor con Marija: un eterno desiderio che sembra mai soddisfarsi e, poi, quando è soddisfatto si disfa. Ossia, L'eterno marito. Si desidera solo ciò che altri possiedono fino a quando non lo si possiede e poi basta, finisce il desiderio.
Nella vita reale Dostoevskij si comportava come un santo, nella fantasia era uno spirito maligno.
(pagina 86)
Mi interrogava su Kant e Hegel, e immancabilmente attaccava: "Non capisco niente di quei filosofi, specie dei filosofi tedeschi."
(pagina 166)
Nonostante ciò, Nietzsche entrò in una libreria di Nizza (dove soggiornava per curarsi dai suoi malanni) ed iniziò a leggere quello che era una delle prime traduzioni delle opere di Dostoevskij (da cui deriveranno le traduzioni italiane); l'impressione di Nietzsche fu di una profonda affinità di spirito con lo scrittore russo.
Ciò che mi stupiva in Feodor Michajlovic era la sua indifferenza davanti ai fenomeni naturali; non lo toccavano, lo lasciavano freddo. Era completamente assorbito dallo studio dell'uomo con tutte le sue qualità, debolezze e passioni.
(pagina 187)
Ogni persona squisita tende istintivamente alla sua rocca e alla sua intimità, dove trovare la liberazione dalla massa, dai molti, dal maggior numero, dove è possibile dimenticare la regola "uomo", in quanto sua eccezione...
(Al di là del bene e del male, 26, Nietzsche)
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My rating: 4 of 5 stars
Dopo le opere di Dostoevskij... la sua vita: dopo così tanti anni dalle letture dei suoi libri, restava pur sempre la curiosità di come fosse trascorsa la sua vita (al di là del sapere che le sue fonti per scrivere erano i giornali e non la sua personale quotidianità).
Dopo la lettura de I giardini dei Cosacchi resto ancora convinto che la vita di uno scrittore e le sue opere sono separate e conoscere la vita di uno scrittore non cambia l'apprezzamento o meno delle sue opere.
L'unica cosa che ha una qualche assonanza tra la vita di Dostoevskij e una sua opera l'ho trovata tra le vicissitudini di Feodor con Marija: un eterno desiderio che sembra mai soddisfarsi e, poi, quando è soddisfatto si disfa. Ossia, L'eterno marito. Si desidera solo ciò che altri possiedono fino a quando non lo si possiede e poi basta, finisce il desiderio.
Nella vita reale Dostoevskij si comportava come un santo, nella fantasia era uno spirito maligno.
(pagina 86)
Mi interrogava su Kant e Hegel, e immancabilmente attaccava: "Non capisco niente di quei filosofi, specie dei filosofi tedeschi."
(pagina 166)
Nonostante ciò, Nietzsche entrò in una libreria di Nizza (dove soggiornava per curarsi dai suoi malanni) ed iniziò a leggere quello che era una delle prime traduzioni delle opere di Dostoevskij (da cui deriveranno le traduzioni italiane); l'impressione di Nietzsche fu di una profonda affinità di spirito con lo scrittore russo.
Ciò che mi stupiva in Feodor Michajlovic era la sua indifferenza davanti ai fenomeni naturali; non lo toccavano, lo lasciavano freddo. Era completamente assorbito dallo studio dell'uomo con tutte le sue qualità, debolezze e passioni.
(pagina 187)
Ogni persona squisita tende istintivamente alla sua rocca e alla sua intimità, dove trovare la liberazione dalla massa, dai molti, dal maggior numero, dove è possibile dimenticare la regola "uomo", in quanto sua eccezione...
(Al di là del bene e del male, 26, Nietzsche)
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Saturday, September 1, 2018
Review: Abbracci
Abbracci by Jimmy Liao
My rating: 3 of 5 stars
Il leone dalla rossa criniera
si fermò ad osservare il cielo con sguardo assente.
Vide l'abbraccio tra le nuvole bianche e il cielo blu,
e il cielo blu abbracciare la brezza gentile.
Vide l'abbraccio tra la brezza gentile e il sole,
e il sole abbracciare la terra.
(senza numero pagina)
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My rating: 3 of 5 stars
Il leone dalla rossa criniera
si fermò ad osservare il cielo con sguardo assente.
Vide l'abbraccio tra le nuvole bianche e il cielo blu,
e il cielo blu abbracciare la brezza gentile.
Vide l'abbraccio tra la brezza gentile e il sole,
e il sole abbracciare la terra.
(senza numero pagina)
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Review: Hansel and Gretel
Hansel and Gretel by Neil Gaiman
My rating: 5 of 5 stars
Il giorno si spense e venne il crepuscolo, e le ombre strisciarono fuori da sotto ogni albero: prima fecero pozze e poi laghi di nero, finché il mondo non si trasformò in un'unica ombra immensa.
(senza numero pagina)
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My rating: 5 of 5 stars
Il giorno si spense e venne il crepuscolo, e le ombre strisciarono fuori da sotto ogni albero: prima fecero pozze e poi laghi di nero, finché il mondo non si trasformò in un'unica ombra immensa.
(senza numero pagina)
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