
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L'uomo del XII secolo sembra provare una certa indifferenza nei riguardi del tempo. Il calcolo delle ore e dei giorni, i problemi del computo e della stesura del calendario sono prerogativa esclusiva dei chierici.
(pagina 19)
L'illuminazione, con candele di cera o di sego o lampade a olio è costosa e pericolosa, la notte è sempre più o meno inquietante: è il tempo degli incendi, dei tradimenti e dei pericoli soprannaturali.
(pagina 33)
Chierici, cavalieri o contadini che siano, gli uomini dell'XI secolo sono accomunati da una generale insoddisfazione nei confronti della vita che conducono. La realtà quotidiana si presenta vana, cupa, ingrata e fallace.
(pagina 165)
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