Bruges-La-Morte by Georges Rodenbach
My rating: 4 of 5 stars
Bisogna riuscire a diventare cio’ che si e’ gia’ (amor Dei intellectualis - Spinoza - o Nietzsche).
Take it easy, mensch! e’ il solito ‘desiderio mimetico’ che salta fuori quando si ha a che fare con le donne…
Anche la citta’, amata e bella un tempo, incarnava a quel modo i suoi rimpianti. Bruges era la sua morta. E la sua morta era Bruges. Tutto si fondeva in un destino uguale. Era Bruges la morta, anche lei sepolta nei canali orlati di pietra, come arterie raggelate, quando aveva cessato di battervi la grande pulsazione del mare. (16)
E’ come se la nebbia frequente, la luce velata dei cieli nordici, il granito delle mura, le piogge incessanti, il passo delle campane influiscano con la loro lega sul colore dell’aria, e nella citta’ antica anche la cenere morta del tempo, la polvere della clessidra che gli anni accumulano su ogni cosa, con un lavoro silenzioso. (41)
Ah! sempre quel grigio delle vie di Bruges! (60)
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