Estensione del dominio della lotta by Michel Houellebecq
My rating: 4 of 5 stars
Ah, sì, avere dei valori!...
(106)
Per quanto paradossale possa apparire,
c'è un cammino da percorrere e bisogna
percorrerlo, ma non c'è viandante.
Azioni vengono compiute, ma non c'è
chi le agisca.
(Sattipathana-Sutta, xlii, 16)
(149)
Io sono un viandante e uno scalatore di montagne, diss'egli al suo cuore, non amo le pianure e sembra che non sappia star fermo a lungo.
E qualunque cosa mi capiti ancora, come destino o come esperienza, in essa ci sarà un peregrinare e un ascender monti: si vive alla fine solo ciò che si ha in sé.
(Il viandante, Zarathustra, Nietzsche)
Sebbene Estensione del dominio della lotta venga collegato a Lo straniero di Camus, ritengo che, invece, La caduta di Camus sia più attinente: il monologo esternato quasi come un vomito, a partire da Le memorie del sottosuolo di Dostoevskij, ci conduce a quel cammino verso il recupero del masso da riportare in cima (ancora Camus). Specifico solo quella parte del cammino in discesa: e si pone la domanda: riuscirà stavolta a raggiungere e sollevare il masso? lo vuole veramente? o preferisce restare sul sentiero in perenne cammino?
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Saturday, November 23, 2019
Wednesday, November 20, 2019
Review: The Farther Shore
The Farther Shore by Matthew Eck
My rating: 4 of 5 stars
It was a long way back across the water, but I'd soon be going home, where there were places to hide and places to die. And places to go it alone.
(173)
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My rating: 4 of 5 stars
It was a long way back across the water, but I'd soon be going home, where there were places to hide and places to die. And places to go it alone.
(173)
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Sunday, November 17, 2019
Review: Il mio anno nella baia di nessuno: Una fiaba dei nuovi tempi
Il mio anno nella baia di nessuno: Una fiaba dei nuovi tempi by Peter Handke
My rating: 5 of 5 stars
Il mio sogno entrò in fiaba e divenne terra.
(pagina 500)
In lieblicher Blaue bluhet mit dem metallenen Dache der Kirckturm…
(Nel soave azzurro brilla con il suo tetto metallico il campanile…)
Hölderlin
Dove abita poeticamente l’uomo?
Quando l’abitare ci conduce al tempo, al lavoro, al quotidiano, il poeticamente contraddice il fare (ossia l’abitare)…
E a cosa ci porta questa riflessione?
Gli angeli tutti sono presi
da un nuovo turbamento:
certo non fu mai cosí intenso
e vago il desiderio.
Forse qualcosa ora s’annunzia
che in sogno tu comprendi.
Salute a te, l’anima vede:
ora sei pronta e attendi.
Tu sei la grande, eccelsa porta,
verranno a aprirti presto.
Tu che il mio canto intendi sola:
in te si perde la mia parola
come nella foresta.
(Rilke)
E cosa ci porta questa ulteriore riflessione? Chi ascolta e chi intende?
Hellooo!!!
Anybody home???
E non era già accaduto che proprio soltanto grazie a uno stare a guardare si fosse creato qualcosa, un oggetto, una presenza di fronte, un nesso, addirittura una legittimità? (pagina 26)
Perché, del resto, non per la prima volta, mi sembra discutibile chiamare "io" quello che ero in passato, non solo il bambino, ma anche l'uomo dell'anno scorso. La mia incertezza sull'"io" è ugualmente grande per tutti gli anni, … (pagina 97)
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My rating: 5 of 5 stars
Il mio sogno entrò in fiaba e divenne terra.
(pagina 500)
In lieblicher Blaue bluhet mit dem metallenen Dache der Kirckturm…
(Nel soave azzurro brilla con il suo tetto metallico il campanile…)
Hölderlin
Dove abita poeticamente l’uomo?
Quando l’abitare ci conduce al tempo, al lavoro, al quotidiano, il poeticamente contraddice il fare (ossia l’abitare)…
E a cosa ci porta questa riflessione?
Gli angeli tutti sono presi
da un nuovo turbamento:
certo non fu mai cosí intenso
e vago il desiderio.
Forse qualcosa ora s’annunzia
che in sogno tu comprendi.
Salute a te, l’anima vede:
ora sei pronta e attendi.
Tu sei la grande, eccelsa porta,
verranno a aprirti presto.
Tu che il mio canto intendi sola:
in te si perde la mia parola
come nella foresta.
(Rilke)
E cosa ci porta questa ulteriore riflessione? Chi ascolta e chi intende?
Hellooo!!!
Anybody home???
E non era già accaduto che proprio soltanto grazie a uno stare a guardare si fosse creato qualcosa, un oggetto, una presenza di fronte, un nesso, addirittura una legittimità? (pagina 26)
Perché, del resto, non per la prima volta, mi sembra discutibile chiamare "io" quello che ero in passato, non solo il bambino, ma anche l'uomo dell'anno scorso. La mia incertezza sull'"io" è ugualmente grande per tutti gli anni, … (pagina 97)
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Friday, November 1, 2019
Review: Casa di giorno, casa di notte
Casa di giorno, casa di notte by Olga Tokarczuk
My rating: 4 of 5 stars
L'asse del mondo è fatto di configurazioni iterative di istanti, movimenti e gesti. Non accade nulla di nuovo.
(pagina 296)
Non sono mai riuscita a ricostruire la storia in sé, ma sempre e soltanto la scena, le circostanze, il mondo che la faceva radicare in me, come se si trattasse di storie irreali, inventate, sognate, riflesse nella mia e nella sua testa, erose dalle parole.
(pagina 12)
Di punto in bianco mi venne in mente un'idea bizzarra e grandiosa:
che siamo esseri umani per dimenticanza e disattenzione.
(pagina 89)
Il fatto che ho vissuto qualcosa non implica affatto che ne abbia appreso il significato.
(pagina 108)
Che lusso, che dolcezza di vivere, sedere in una casa fresca, bere tè, mangiucchiare un dolce e leggere.
(pagina 220)
Da allora quello sguardo, quel punto di osservazione al di fuori di me, sarebbe comparso sempre più spesso, finché non avrebbe cominciato a cambiarmi, perché avrei perso la certezza di chi fossi, di quale fosse il mio centro, il punto intorno al quale si disponeva tutto il resto.
(pagina 286)
Fare, e non ottenere risultati
agire, e non smuovere niente
sforzarsi, e non cambiare nulla
partire, e non arrivare da nessuna parte
parlare, e non emettere voce.
(pagina 287)
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My rating: 4 of 5 stars
L'asse del mondo è fatto di configurazioni iterative di istanti, movimenti e gesti. Non accade nulla di nuovo.
(pagina 296)
Non sono mai riuscita a ricostruire la storia in sé, ma sempre e soltanto la scena, le circostanze, il mondo che la faceva radicare in me, come se si trattasse di storie irreali, inventate, sognate, riflesse nella mia e nella sua testa, erose dalle parole.
(pagina 12)
Di punto in bianco mi venne in mente un'idea bizzarra e grandiosa:
che siamo esseri umani per dimenticanza e disattenzione.
(pagina 89)
Il fatto che ho vissuto qualcosa non implica affatto che ne abbia appreso il significato.
(pagina 108)
Che lusso, che dolcezza di vivere, sedere in una casa fresca, bere tè, mangiucchiare un dolce e leggere.
(pagina 220)
Da allora quello sguardo, quel punto di osservazione al di fuori di me, sarebbe comparso sempre più spesso, finché non avrebbe cominciato a cambiarmi, perché avrei perso la certezza di chi fossi, di quale fosse il mio centro, il punto intorno al quale si disponeva tutto il resto.
(pagina 286)
Fare, e non ottenere risultati
agire, e non smuovere niente
sforzarsi, e non cambiare nulla
partire, e non arrivare da nessuna parte
parlare, e non emettere voce.
(pagina 287)
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Thursday, October 17, 2019
Review: La poltrona n° 30
La poltrona n° 30 by Ellery Queen
My rating: 3 of 5 stars
Buoni investigatori si nasce, non si diventa. Come tutti i geni, essi non sgorgano da una polizei bene addestrata…
(pagina 190)
Il perfetto criminale è un superuomo. Deve essere meticoloso nelle sue tecniche: sfuggente, invisibile, un lupo solitario. Non deve avere né amici né persone che dipendano da lui.
(pagina 259)
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My rating: 3 of 5 stars
Buoni investigatori si nasce, non si diventa. Come tutti i geni, essi non sgorgano da una polizei bene addestrata…
(pagina 190)
Il perfetto criminale è un superuomo. Deve essere meticoloso nelle sue tecniche: sfuggente, invisibile, un lupo solitario. Non deve avere né amici né persone che dipendano da lui.
(pagina 259)
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Sunday, October 6, 2019
Review: Hard Times
Hard Times by Charles Dickens
My rating: 4 of 5 stars
Dickens, it seems, repeatedly leans to the mass of the people, then draws back, because to commit himself would have been to wake up from the dream of harmony between classes.
(Introduction, page 35)
The indefatigable Mrs Sparsit, with a violetn cold upon her, her voice reduced to a whisper, and her stately frame so racked by continual sneezes that it seemed in danger of dismemberment…
(page 257)
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My rating: 4 of 5 stars
Dickens, it seems, repeatedly leans to the mass of the people, then draws back, because to commit himself would have been to wake up from the dream of harmony between classes.
(Introduction, page 35)
The indefatigable Mrs Sparsit, with a violetn cold upon her, her voice reduced to a whisper, and her stately frame so racked by continual sneezes that it seemed in danger of dismemberment…
(page 257)
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Saturday, September 21, 2019
Review: Il delitto alla rovescia
Il delitto alla rovescia by Ellery Queen
My rating: 4 of 5 stars
... ma l'esperienza mi ha insegnato che tutto ha una spiegazione a questo mondo, e basta agire con un po' di astuzia o trovare il punto di vista giusto, per giungere alla soluzione dell'enigma.
(pagina 31)
Rientrato in casa, Ellery si mise la veste da camera preferita, poi si sdraiò nella poltrona davanti al caminetto, presentando voluttuosamente i piedi alla fiamma, e così rimase a lungo. Rifletteva, rannicchiato nella poltrona, ed era come isolato dal mondo.
(pagina 149)
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My rating: 4 of 5 stars
... ma l'esperienza mi ha insegnato che tutto ha una spiegazione a questo mondo, e basta agire con un po' di astuzia o trovare il punto di vista giusto, per giungere alla soluzione dell'enigma.
(pagina 31)
Rientrato in casa, Ellery si mise la veste da camera preferita, poi si sdraiò nella poltrona davanti al caminetto, presentando voluttuosamente i piedi alla fiamma, e così rimase a lungo. Rifletteva, rannicchiato nella poltrona, ed era come isolato dal mondo.
(pagina 149)
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Tuesday, September 3, 2019
Review: Storia di una caduta
Storia di una caduta by Stefan Zweig
My rating: 3 of 5 stars
La Storia infatti non tollera gli intrusi, sceglie essa stessa i propri eroi e respinge spietata coloro che non ha chiamato, anche se tanta è la pena che essi si sono dati; chi è caduto una volta dal carro del destino, non vi può più risalire.
(pagine 69 e 70)
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My rating: 3 of 5 stars
La Storia infatti non tollera gli intrusi, sceglie essa stessa i propri eroi e respinge spietata coloro che non ha chiamato, anche se tanta è la pena che essi si sono dati; chi è caduto una volta dal carro del destino, non vi può più risalire.
(pagine 69 e 70)
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Wednesday, August 28, 2019
Review: Martin Chuzzlewit by Charles Dickens - Delphi Classics (Illustrated) (Delphi Parts Edition
Martin Chuzzlewit by Charles Dickens - Delphi Classics (Illustrated) (Delphi Parts Edition by Charles Dickens
My rating: 5 of 5 stars
“At every turn!” cried Martin. “Self, self, self. Every one among them for himself!”
(location 99151)
And it being quite impossible that any difference of opinion can take place among women without every woman who is within hearing taking active part in it...
(location 81217)
Time and tide will wait for no man, saith the adage.
But all men have to wait for time and tide.
(location 83559)
...they’re so fond of Liberty in this part of the globe, that they buy her and sell her and carry her to market with ‘em. They’ve such a passion for Liberty, that they can’t help taking liberties with her.
(location 86723)
Oh, weary, weary hour! Oh, haggard mind, groping darkly through the past; incapable of detaching itself from the miserable present; dragging its heavy chain of care through imaginary feasts and revels, and scenes of awful pomp; seeking but a moment’s rest among the long-forgotten haunts of childhood, and the resorts of yesterday; and dimly finding fear and horror everywhere! Oh, weary, weary hour! What were the wanderings of Cain, to these!
(location 89936)
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My rating: 5 of 5 stars
“At every turn!” cried Martin. “Self, self, self. Every one among them for himself!”
(location 99151)
And it being quite impossible that any difference of opinion can take place among women without every woman who is within hearing taking active part in it...
(location 81217)
Time and tide will wait for no man, saith the adage.
But all men have to wait for time and tide.
(location 83559)
...they’re so fond of Liberty in this part of the globe, that they buy her and sell her and carry her to market with ‘em. They’ve such a passion for Liberty, that they can’t help taking liberties with her.
(location 86723)
Oh, weary, weary hour! Oh, haggard mind, groping darkly through the past; incapable of detaching itself from the miserable present; dragging its heavy chain of care through imaginary feasts and revels, and scenes of awful pomp; seeking but a moment’s rest among the long-forgotten haunts of childhood, and the resorts of yesterday; and dimly finding fear and horror everywhere! Oh, weary, weary hour! What were the wanderings of Cain, to these!
(location 89936)
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Friday, August 9, 2019
Review: 8: All'assalto del Grande Nord ; Byrd nell'Antartico ; Dalla Terra alla Luna
8: All'assalto del Grande Nord ; Byrd nell'Antartico ; Dalla Terra alla Luna by Various
My rating: 4 of 5 stars
Ahi!
Le cerimonie
ufficiali
saranno più faticose
della traversata
della
Groenlandia!
(Nansen, pagina 1020)
90°!
Dovunque vai
da qui vai
a Nord!
(pagina 1098)
Già…
Un giorno
un nuovo Ulisse
partirà
per lontane
galassie…
(pagina 1151)
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My rating: 4 of 5 stars
Ahi!
Le cerimonie
ufficiali
saranno più faticose
della traversata
della
Groenlandia!
(Nansen, pagina 1020)
90°!
Dovunque vai
da qui vai
a Nord!
(pagina 1098)
Già…
Un giorno
un nuovo Ulisse
partirà
per lontane
galassie…
(pagina 1151)
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Monday, August 5, 2019
Review: Horlemonde
Horlemonde by Patrick Galliano
My rating: 4 of 5 stars
Da qui le stelle non si vedono quasi
mai… e pensare che molte sono
popolate da umani come noi e che
ci sono migliaia di mondi
abitati, lassù.
(pagina 21)
"Una volta libero, potrai scegliere il tuo destino, Jatred.
Potrai fare quello che vorrai."
"So già cosa voglio. Voglio andare sulle stelle.
Conoscere l'universo."
(pagina 56)
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My rating: 4 of 5 stars
Da qui le stelle non si vedono quasi
mai… e pensare che molte sono
popolate da umani come noi e che
ci sono migliaia di mondi
abitati, lassù.
(pagina 21)
"Una volta libero, potrai scegliere il tuo destino, Jatred.
Potrai fare quello che vorrai."
"So già cosa voglio. Voglio andare sulle stelle.
Conoscere l'universo."
(pagina 56)
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Sunday, August 4, 2019
Review: Clockwerx
Clockwerx by Jason Henderson
My rating: 3 of 5 stars
L'energia controlla il pianeta, signori, e ci consentirà di comportarci come più ci aggrada…
(pagina 37)
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My rating: 3 of 5 stars
L'energia controlla il pianeta, signori, e ci consentirà di comportarci come più ci aggrada…
(pagina 37)
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Wednesday, July 24, 2019
Review: L'anello di Clarisse: Grande stile e nichilismo nella letteratura moderna
L'anello di Clarisse: Grande stile e nichilismo nella letteratura moderna by Claudio Magris
My rating: 4 of 5 stars
Se ancora tu avessi vaghezza, ma quando, ma dove...
(Gottfried Benn)
Da leggere:
Adorno, Minima moralia
Anonimo triestino, Segreto
Zellini, Breve storia dell’infinito
Oswald Wiener, Miglioramento della Mitteleuropa
Musil, L’uomo senza qualità
Musil, Diari
Strindberg, La storia di un’anima
Hofmannsthal, Lettera di Lord Chandos
Jacobsen, Niels Lyhne
Sperber, Come lacrime nell’oceano
Dos Passos
Gottfried Benn
Walter Benjamin, Angelus Novus
João Guimarães Rosa, Grande Sertao
Broch, Incolpevoli
Doderer, Scalinata
Sperber, Gli acquaioli di Dio
Gregor von Rezzori, La morte di mio fratello Abele
Passaggi:
Grande stile e totalità
L’uomo senza qualità si propone di rappresentare tutta la realtà nel suo mutevole divenire ed è perciò forse destinato a rimanere un frammento, privo di un centro e di una conclusione, così come non ha centro l’anello di Clarisse, il personaggio femminile ricalcato sul modello di Nietzsche...
(pagina 3)
Ciò che unisce in una trama narrativa i personaggi dell’Uomo senza qualità è la ricerca di un fondamento del reale, che non si lascia trovare. La realtà non ha una base di valori sulla quale poggiare né un sistema di valori in cui comporsi e abitare: la totalità assente è una dimora dalla quale la vita è stata sfrattata.
(pagina 4)
I filosofi, – scrive Musil nell’Uomo senza qualità, - sono dei violenti che non dispongono di un esercito e perciò s’impadroniscono del mondo rinchiudendolo in un sistema.
(pagina 5)
Questo rifiuto totale della prosa del mondo – e anche di ogni fiduciosa contestazione - è l’estrema strategia difensiva del soggetto, che cerca di salvare dalle spire della totalità sociale – attraverso la negazione, l’autodissimulazione e la rinuncia – un residuo irriducibile di vita propria, di senso.
(pagina 20)
L’esistenza viene affermata nella sua singolarità immediata, contro ogni essenza che la trascenda e ogni sistema che la “volatilizzi”, come diceva Kierkegaard, ovvero che la dissolva nella sua costruzione. L’esistenza si ribella al linguaggio, che esprime solo l’universale, perché universalizza l’individuale... Il linguaggio distrugge così il mondo, diceva Cassirer, relega l’immediatezza all’insignificanza e all’inesistenza.
(pagina 22)
Per tanta letteratura occidentale vale la constatazione di Kafka nel suo racconto Descrizione di una battaglia, secondo la quale le cose non sono più al loro posto e la lingua non le dice più.
(pagina 23-4)
Hofmannsthal e la Lettera di Lord Chandos
Certo Hofmannsthal non ritorna ad alcuna fede positiva e consolatoria. Il suo messaggio finale, il dramma La Torre (1925-27), mostra come le contraddizioni della vita e della storia siano irresolubili e come nessuna superiore unità del pensiero possa conciliare o sanare le selvagge lacerazioni del reale...
(pagina 34)
Hofmannsthal sottolinea la discrezione aristocratica, il signorile riserbo di questo commiato dello scrittore dalla parola; anche in un suo altro racconto, nella Lettera dell’ultimo Contarin, la scelta dell’ombra e del silenzio viene compiuta con pacata reticenza.
(pagina 44)
Qualche anno più tardi, nel brano I colori contenuto nelle Lettere del reduce (1907), Hofmannsthal invertirà il processo dell’epifania. Al reduce che ritorna in Europa le cose – la brocca sul comodino, il movimento nella strada – appariranno prive di realtà, segni di sé stesse; come se la brocca sul tavolo stesse per la vera brocca, per l’essenza della brocca. Il reduce vivrà l’epifania dell’oggetto ritrovandolo nei quadri di Van Gogh; vivrà l’esperienza della presentazione semantica dinanzi ad un’opera d’arte, cioè ad un’organizzazione di segni.
(pagina 52)
Nichilismo e malinconia.
Jacobsen e il suo Niels Lyhne
Per Niels Lyhne, l’eroe di Jacobsen che passa l’esistenza a poetare sopra di essa senza riuscire ad afferrarla, la vita ha perso ogni naturalezza ed ogni contenuto, non è più evidente e autogiustificata nel suo trascorrere, ma è vuota e irreale.
(pagina 63)
L’uomo, aveva detto Nietzsche, è una corda tesa sopra un abisso, un passaggio periglioso, un ponte che dev’essere attraversato, una transizione ed un tramonto; la poesia di Jacobsen è un perenne soffermarsi in questa transizione e su questo ponte, uno sguardo che erra con nostalgia fra le due rive senza ritornare all’una né raggiungere l’altra; è un indugiare nel passaggio, “un periglioso guardare indietro – per ricordare le parole di Zarathustra – e un periglioso rabbrividire e fermarsi”.
(pagina 68)
...la poesia e il pensiero moderno ci hanno insegnato che la nostra sorte è scivolare via sul mare, lontano dalla città natale, come nella lirica di Hofmannsthal, o giù per la corrente mentre la vita ci guarda dalle sponde.
(pagina 80)
Il tardo Ibsen e la megalomania della vita
La disillusione di Ibsen ci è più vicina della geniale enfasi di Strindberg; è nel vuoto di quelle parrocchie e di quelle case di campagna norvegesi, col fiordo quasi sempre sullo sfondo della scena ibseniana, che si sente mancare la vita vera.
(pagina 108)
La vita aldilà del bene e del male fa balenare la sua seduzione quando non c’è, quando è assente e lontana, inafferabile e irrapresentabile; quando è l’orizzonte di una nostalgia, la lontananza oltre il bosco coperto di neve...
(pagina 117)
Franz Blei e la pura superficie
Innamorato dei giardini nipponici, Blei contrappone alla poesia europea, che vuol comporre il mondo in una totalità piena di senso, quella giapponese, che s’appaga dell’indefinibile dettaglio isola e si limita ad aprire una sottile fessura da cui guardare un minimo frammento del mondo, mai universalizzato in un concetto, bensì abbandonato alla sua particolarità.
(pagina 137)
Fra le crepe dell’io: Knut Hamsun
Sulle orme di Nietzsche, Hamsun considera essenziale la forma a spese dei contenuti, giacché i contenuti appaiono meri prodotti dell’ingranaggio culturale, merce interscambiabile ad uso dei consumatori di beni intellettuali e quindi elementi dell’istituzione.
(pagina 149)
Nagel respinge ogni interrogativo circa la sostanza, non vuol neanche porsi il problema del cosa ma soltanto del come della vita.
(pagina 157)
Fine lettore di Nietzsche, Hamsun capisce che la più profonda nostalgia dello spirito per la vita si rivolge alla sua grazia tranquilla e spontanea, alle chiare bandiere delle buone case borghesi in festa che rispondono al vento, all’armonia quotidiana delle ora semplici e intrise di significato, alla felicità e all’ordine dell’esistenza immediata e aproblematica.
(pagina 158)
Nelle regioni inferiori: Robert Walser
Simon Tanner, nel romanzo I fratelli Tanner (1907), “striscia negli angoli e nelle fessure della vita”, simili al fetido sottosuolo dostoevskiano, vuol rinviare il più possibile il momento di “formarsi definitivamente”, mentre il desiderio di suo fratello è di “scomparire in mezzo alla gente”.
(pagina 167)
Walser riesce a salvare un’istantanea felicità del molteplice grazie al fatto “di non vedere la connessione” perché tutto teso a vedere “l’aspetto esteriore”. E’ l’abolizione della connessione che, disgregando l’imperiosa totalità, permette l’inebriante apparizione del molteplice.
(pagina 172)
La poesia di Walser è come l’imbrunire di una domenica. Quando una sommessa, inesprimibile felicità, che la vita un attimo prima sembrava promettere, si ritrae d’improvviso in una vuota malinconia, in un tacito scivolare del tempo.
(pagina 173)
“Quando è il presente?”: Rilke di fronte e dietro le parole
Nel Malte, il romanzo col quale Rilke raffigura nel 1910 la disgregazione dell’io e del linguaggio, gli oggetti parlano una lingua non linguistica, che non gerarchizza il molteplice né sostituisce la sua immediatezza, bensì coincide col loro apparire, con il loro presentarsi: il fiore, nel Malte, non dice di appartenere all’una o all’altra classe o sottoclasse di vegetali né sta per alcun fiore, ma dice soltanto “rosso”, esibisce con evidenza la propria densità semantica, il proprio senso, aldilà di ogni convenzione e sostituzione segnica.
(pagine 179-80)
Rilke è un grande poeta di questo iato che, nella letteratura e nella realtà moderna, s’è aperto fra l’io e la vita, che dovrebbe essere sua e che egli sente invece straniera e inaccessibile.
(pagina 182)
L’eroe di Rilke è invece il figliol prodigo che non torna alla casa paterna ma procede oltre, in un cammino rettilineo e illimitato; è l’individuo nuovo, che non impara a conoscere se stesso – ossia una propria sostanziale identità - bensì a mutare se stesso, scoprendo di non avere alcuna sostanza unitaria, ma di essere solo un processo di mutamento.
(pagina 187)
La scrittura e la vecchiaia selvaggia: Italo Svevo
La rappresentazione della vita, ossia il romanzo-enciclopedia, è destinato all’incompiutezza, all’oscurità e all’irregolarità. “Ricordo tutto, ma non intendo niente”, dice Zeno,…
(pagina 193)
Lo sforzo di catalogare e di riunire è incessante: il signor Aghios, nel Corto viaggio sentimentale (1925), si propone non solo di far ordine nelle sue tasche, ma anche di tenere in una di esse un bel registro, comprendente la pianta delle tasche con l’elenco degli oggetti contenutivi.
(pagina 194)
La grande letteratura mitteleuropea ha espresso – da Svevo a Kafka, da Musil a Canetti a Doderer – l'angoscia per la vita immediata, che ferisce e morde nel momento del suo fluire, e il tentativo di costruire con la scrittura un apparato difensivo contro quella crudeltà.
(pagine 200-1)
Dietro quest’infinito: Robert Musil
La filosofia, in quanto sintesi, unificazione e giudizio dell’esperienza, appariva anche a Musil una repressione della vita.
(pagina 213)
Il Toerless è anche e soprattutto la parabola romanzesca dell’insufficienza del segno rispetto alla totalità indefinibile e amorfa (l’abisso, il mare, la caverna subacquea, le tenebre, lo scintillio) degli oggetti reali e dei loro molteplici sensi.
(218)
...Musil narra una parabola dell’estinzione del linguaggio: immergersi nella fessura della coscienza, e scendere in quel chiarore che vi si scorge brillare, significa scendere nell’”oscurità imprecisa” che sottostà al linguaggio, al pensiero, alla vita individuale.
(pagina 236)
Nei suoi racconti Musil giunge ad una delle estreme negazioni del grande stile, di tutto ciò che lo costituisce e che esso fonda: la totalità epica e l’universalità di valori, l’unità del mondo, l’identità individuale, lo sguardo dall’alto, la saldezza della parola. La percezione del minimo e del fuggevole impedisce ogni visione d’insieme, azzera ogni gerarchia e penetra il soggetto così profondamente da disgregarlo.
(pagine 237-8)
La nostra vita, dice Ulrich, “dovrebbe essere tutta e soltanto letteratura”, libera – come nei sogni del vegliardo sveviano – dalla limacciosa ed aspra opacità dell’immediatezza.
(248)
Gli elettroni impazziti: Elias Canetti e l’Auto da fé
Die Blendung (titolo che viene impropriamente tradotto Auto da fé o, in altre lingue, La torre di Babele) è questo abbagliamento ed accecamento dell’intelligenza contemporanea, che non riesce ad inquadrare la proliferante realtà del molteplice, secondo una prospettiva gerarchica del pensiero, ed è costretta a guardarla da una distanza zero, da un’ottica quindi stravolta.
(257)
Canetti disegna genialmente la psicologia di questo io monomaniaco, che si rinserra per non dissolversi; l’opposizione di Kien al mondo consiste in un anarchico disprezzo, che preferisce riconoscere e assecondare le esigenze della società piuttosto che negarle, perché la negazione implica pur sempre un rapporto intenso e diretto con quella realtà, una partecipazione ad essa, mentre lo sprezzante rispetto è una forma di distacco ed allontanamento.
(pagina 269)
Tutta la cultura viennese, nella quale cresce e si forma Canetti, è fortemente influenzata, come s’è visto, dalla scoperta della struttura plurima dell’io. Dissociazione linguistica e lacerazione psichica appaiono quasi interscambiabili; Moosbrugger e Clarisse, nella loro esperienza-limite, distruggono anzitutto l’ordine della frase.
(pagina 279-80)
Negli Incolpevoli (1949) Broch, così ammirato da Canetti, celebra l’assenza di nome quale mezzo per sfuggire alle inesorabili reti del codice e alla gabbia del sistema che reggono la tirannica società della ratio: “C’é una sola possibilità di rifugio ed è non avere nome. Chi non ha più nome, non può essere chiamato. Io, grazie al cielo, l’ho dimenticato...
(pagina 281)
La “prima realtà” di Doderer
Un’immobile tarda estate, librata su Vienna in un’inalterabile calma, apre la quarta parte della Scalinata (1951) e sospende il racconto e l’azione in una di quelle pause incantate, tacite e perfettamente vuote... Più di una pagina del romanzo è dedicata alla descrizione delle abitazioni, momentaneamente abbandonate durante le vacanze, e dell’ineffabile epifania che ha luogo in quella solitudine e in quel silenzio. Taciti e intensi, gli oggetti risplendono in una luce pacata e beata, in un’inesauribile pienezza di senso; il loro maturo e tranquillo bagliore si irradia e si affievolisce, riluce inestinguibile in se stesso, affonda nell’amica penombra della casa, ad attestare senza parole un’armonia domestica indissolubilmente fusa con l’ordine delle cose quotidiane, o si protende verso le lontananze che si disegnano oltre le finestre, si rifrange da un lucido leggio o dal liscio specchio di un pianoforte, per congiungersi e confondersi con la luce pomeridiana che brilla nel paesaggio lontano e sui tetti della città.
(pagina 293)
La totalità perduta di Manes Sperber
L’esilio è familiare s straniero: il romanzo di Sperber è un atlante di questa vita che non pianta radici in nessun luogo, ma che per qualche breve ora è di casa ovunque, su un ponte di Oslo, in un caffè di Vienna o su un’isola dalmata.
(pagina 327)
La vita e la legge: Isaac Bashevis Singer
Questa voce regge le fila delle parabole nelle raccolte Gimpel, l’idiota e altre storie (1957), Lo Spinoza di Via del Mercato e altre storie (1961) e Breve venerdì e altre storie (1964), ed è grazie ad essa che a Singer riesce l’imperturbabile rappresentazione della totalità: egli ritrae il caos e l’ordine, la tenerezza e la perversione, la luminosa presenza del senso e l’acre putredine del nulla.
(pagine 342-3)
La nuova innocenza
Così nell’Ora del vero sentire di Peter Handke (1975) una foglia d’ippocastano, il frammento di uno specchio e un piccolo fermaglio per capelli rilucono d’un tratto in una pienezza di senso, scivolati fuori dalle connessioni della totalità sistematica delle metafisiche e dall’accumulo della totalità additiva della società dei simulacri. Le cose ridiventano magiche e vicine, “prossimità nata per incantesimo”, e la vita ridiviene familiare: “non c’è più nulla di estraneo”.
(pagina 386)
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My rating: 4 of 5 stars
Se ancora tu avessi vaghezza, ma quando, ma dove...
(Gottfried Benn)
Da leggere:
Adorno, Minima moralia
Anonimo triestino, Segreto
Zellini, Breve storia dell’infinito
Oswald Wiener, Miglioramento della Mitteleuropa
Musil, L’uomo senza qualità
Musil, Diari
Strindberg, La storia di un’anima
Hofmannsthal, Lettera di Lord Chandos
Jacobsen, Niels Lyhne
Sperber, Come lacrime nell’oceano
Dos Passos
Gottfried Benn
Walter Benjamin, Angelus Novus
João Guimarães Rosa, Grande Sertao
Broch, Incolpevoli
Doderer, Scalinata
Sperber, Gli acquaioli di Dio
Gregor von Rezzori, La morte di mio fratello Abele
Passaggi:
Grande stile e totalità
L’uomo senza qualità si propone di rappresentare tutta la realtà nel suo mutevole divenire ed è perciò forse destinato a rimanere un frammento, privo di un centro e di una conclusione, così come non ha centro l’anello di Clarisse, il personaggio femminile ricalcato sul modello di Nietzsche...
(pagina 3)
Ciò che unisce in una trama narrativa i personaggi dell’Uomo senza qualità è la ricerca di un fondamento del reale, che non si lascia trovare. La realtà non ha una base di valori sulla quale poggiare né un sistema di valori in cui comporsi e abitare: la totalità assente è una dimora dalla quale la vita è stata sfrattata.
(pagina 4)
I filosofi, – scrive Musil nell’Uomo senza qualità, - sono dei violenti che non dispongono di un esercito e perciò s’impadroniscono del mondo rinchiudendolo in un sistema.
(pagina 5)
Questo rifiuto totale della prosa del mondo – e anche di ogni fiduciosa contestazione - è l’estrema strategia difensiva del soggetto, che cerca di salvare dalle spire della totalità sociale – attraverso la negazione, l’autodissimulazione e la rinuncia – un residuo irriducibile di vita propria, di senso.
(pagina 20)
L’esistenza viene affermata nella sua singolarità immediata, contro ogni essenza che la trascenda e ogni sistema che la “volatilizzi”, come diceva Kierkegaard, ovvero che la dissolva nella sua costruzione. L’esistenza si ribella al linguaggio, che esprime solo l’universale, perché universalizza l’individuale... Il linguaggio distrugge così il mondo, diceva Cassirer, relega l’immediatezza all’insignificanza e all’inesistenza.
(pagina 22)
Per tanta letteratura occidentale vale la constatazione di Kafka nel suo racconto Descrizione di una battaglia, secondo la quale le cose non sono più al loro posto e la lingua non le dice più.
(pagina 23-4)
Hofmannsthal e la Lettera di Lord Chandos
Certo Hofmannsthal non ritorna ad alcuna fede positiva e consolatoria. Il suo messaggio finale, il dramma La Torre (1925-27), mostra come le contraddizioni della vita e della storia siano irresolubili e come nessuna superiore unità del pensiero possa conciliare o sanare le selvagge lacerazioni del reale...
(pagina 34)
Hofmannsthal sottolinea la discrezione aristocratica, il signorile riserbo di questo commiato dello scrittore dalla parola; anche in un suo altro racconto, nella Lettera dell’ultimo Contarin, la scelta dell’ombra e del silenzio viene compiuta con pacata reticenza.
(pagina 44)
Qualche anno più tardi, nel brano I colori contenuto nelle Lettere del reduce (1907), Hofmannsthal invertirà il processo dell’epifania. Al reduce che ritorna in Europa le cose – la brocca sul comodino, il movimento nella strada – appariranno prive di realtà, segni di sé stesse; come se la brocca sul tavolo stesse per la vera brocca, per l’essenza della brocca. Il reduce vivrà l’epifania dell’oggetto ritrovandolo nei quadri di Van Gogh; vivrà l’esperienza della presentazione semantica dinanzi ad un’opera d’arte, cioè ad un’organizzazione di segni.
(pagina 52)
Nichilismo e malinconia.
Jacobsen e il suo Niels Lyhne
Per Niels Lyhne, l’eroe di Jacobsen che passa l’esistenza a poetare sopra di essa senza riuscire ad afferrarla, la vita ha perso ogni naturalezza ed ogni contenuto, non è più evidente e autogiustificata nel suo trascorrere, ma è vuota e irreale.
(pagina 63)
L’uomo, aveva detto Nietzsche, è una corda tesa sopra un abisso, un passaggio periglioso, un ponte che dev’essere attraversato, una transizione ed un tramonto; la poesia di Jacobsen è un perenne soffermarsi in questa transizione e su questo ponte, uno sguardo che erra con nostalgia fra le due rive senza ritornare all’una né raggiungere l’altra; è un indugiare nel passaggio, “un periglioso guardare indietro – per ricordare le parole di Zarathustra – e un periglioso rabbrividire e fermarsi”.
(pagina 68)
...la poesia e il pensiero moderno ci hanno insegnato che la nostra sorte è scivolare via sul mare, lontano dalla città natale, come nella lirica di Hofmannsthal, o giù per la corrente mentre la vita ci guarda dalle sponde.
(pagina 80)
Il tardo Ibsen e la megalomania della vita
La disillusione di Ibsen ci è più vicina della geniale enfasi di Strindberg; è nel vuoto di quelle parrocchie e di quelle case di campagna norvegesi, col fiordo quasi sempre sullo sfondo della scena ibseniana, che si sente mancare la vita vera.
(pagina 108)
La vita aldilà del bene e del male fa balenare la sua seduzione quando non c’è, quando è assente e lontana, inafferabile e irrapresentabile; quando è l’orizzonte di una nostalgia, la lontananza oltre il bosco coperto di neve...
(pagina 117)
Franz Blei e la pura superficie
Innamorato dei giardini nipponici, Blei contrappone alla poesia europea, che vuol comporre il mondo in una totalità piena di senso, quella giapponese, che s’appaga dell’indefinibile dettaglio isola e si limita ad aprire una sottile fessura da cui guardare un minimo frammento del mondo, mai universalizzato in un concetto, bensì abbandonato alla sua particolarità.
(pagina 137)
Fra le crepe dell’io: Knut Hamsun
Sulle orme di Nietzsche, Hamsun considera essenziale la forma a spese dei contenuti, giacché i contenuti appaiono meri prodotti dell’ingranaggio culturale, merce interscambiabile ad uso dei consumatori di beni intellettuali e quindi elementi dell’istituzione.
(pagina 149)
Nagel respinge ogni interrogativo circa la sostanza, non vuol neanche porsi il problema del cosa ma soltanto del come della vita.
(pagina 157)
Fine lettore di Nietzsche, Hamsun capisce che la più profonda nostalgia dello spirito per la vita si rivolge alla sua grazia tranquilla e spontanea, alle chiare bandiere delle buone case borghesi in festa che rispondono al vento, all’armonia quotidiana delle ora semplici e intrise di significato, alla felicità e all’ordine dell’esistenza immediata e aproblematica.
(pagina 158)
Nelle regioni inferiori: Robert Walser
Simon Tanner, nel romanzo I fratelli Tanner (1907), “striscia negli angoli e nelle fessure della vita”, simili al fetido sottosuolo dostoevskiano, vuol rinviare il più possibile il momento di “formarsi definitivamente”, mentre il desiderio di suo fratello è di “scomparire in mezzo alla gente”.
(pagina 167)
Walser riesce a salvare un’istantanea felicità del molteplice grazie al fatto “di non vedere la connessione” perché tutto teso a vedere “l’aspetto esteriore”. E’ l’abolizione della connessione che, disgregando l’imperiosa totalità, permette l’inebriante apparizione del molteplice.
(pagina 172)
La poesia di Walser è come l’imbrunire di una domenica. Quando una sommessa, inesprimibile felicità, che la vita un attimo prima sembrava promettere, si ritrae d’improvviso in una vuota malinconia, in un tacito scivolare del tempo.
(pagina 173)
“Quando è il presente?”: Rilke di fronte e dietro le parole
Nel Malte, il romanzo col quale Rilke raffigura nel 1910 la disgregazione dell’io e del linguaggio, gli oggetti parlano una lingua non linguistica, che non gerarchizza il molteplice né sostituisce la sua immediatezza, bensì coincide col loro apparire, con il loro presentarsi: il fiore, nel Malte, non dice di appartenere all’una o all’altra classe o sottoclasse di vegetali né sta per alcun fiore, ma dice soltanto “rosso”, esibisce con evidenza la propria densità semantica, il proprio senso, aldilà di ogni convenzione e sostituzione segnica.
(pagine 179-80)
Rilke è un grande poeta di questo iato che, nella letteratura e nella realtà moderna, s’è aperto fra l’io e la vita, che dovrebbe essere sua e che egli sente invece straniera e inaccessibile.
(pagina 182)
L’eroe di Rilke è invece il figliol prodigo che non torna alla casa paterna ma procede oltre, in un cammino rettilineo e illimitato; è l’individuo nuovo, che non impara a conoscere se stesso – ossia una propria sostanziale identità - bensì a mutare se stesso, scoprendo di non avere alcuna sostanza unitaria, ma di essere solo un processo di mutamento.
(pagina 187)
La scrittura e la vecchiaia selvaggia: Italo Svevo
La rappresentazione della vita, ossia il romanzo-enciclopedia, è destinato all’incompiutezza, all’oscurità e all’irregolarità. “Ricordo tutto, ma non intendo niente”, dice Zeno,…
(pagina 193)
Lo sforzo di catalogare e di riunire è incessante: il signor Aghios, nel Corto viaggio sentimentale (1925), si propone non solo di far ordine nelle sue tasche, ma anche di tenere in una di esse un bel registro, comprendente la pianta delle tasche con l’elenco degli oggetti contenutivi.
(pagina 194)
La grande letteratura mitteleuropea ha espresso – da Svevo a Kafka, da Musil a Canetti a Doderer – l'angoscia per la vita immediata, che ferisce e morde nel momento del suo fluire, e il tentativo di costruire con la scrittura un apparato difensivo contro quella crudeltà.
(pagine 200-1)
Dietro quest’infinito: Robert Musil
La filosofia, in quanto sintesi, unificazione e giudizio dell’esperienza, appariva anche a Musil una repressione della vita.
(pagina 213)
Il Toerless è anche e soprattutto la parabola romanzesca dell’insufficienza del segno rispetto alla totalità indefinibile e amorfa (l’abisso, il mare, la caverna subacquea, le tenebre, lo scintillio) degli oggetti reali e dei loro molteplici sensi.
(218)
...Musil narra una parabola dell’estinzione del linguaggio: immergersi nella fessura della coscienza, e scendere in quel chiarore che vi si scorge brillare, significa scendere nell’”oscurità imprecisa” che sottostà al linguaggio, al pensiero, alla vita individuale.
(pagina 236)
Nei suoi racconti Musil giunge ad una delle estreme negazioni del grande stile, di tutto ciò che lo costituisce e che esso fonda: la totalità epica e l’universalità di valori, l’unità del mondo, l’identità individuale, lo sguardo dall’alto, la saldezza della parola. La percezione del minimo e del fuggevole impedisce ogni visione d’insieme, azzera ogni gerarchia e penetra il soggetto così profondamente da disgregarlo.
(pagine 237-8)
La nostra vita, dice Ulrich, “dovrebbe essere tutta e soltanto letteratura”, libera – come nei sogni del vegliardo sveviano – dalla limacciosa ed aspra opacità dell’immediatezza.
(248)
Gli elettroni impazziti: Elias Canetti e l’Auto da fé
Die Blendung (titolo che viene impropriamente tradotto Auto da fé o, in altre lingue, La torre di Babele) è questo abbagliamento ed accecamento dell’intelligenza contemporanea, che non riesce ad inquadrare la proliferante realtà del molteplice, secondo una prospettiva gerarchica del pensiero, ed è costretta a guardarla da una distanza zero, da un’ottica quindi stravolta.
(257)
Canetti disegna genialmente la psicologia di questo io monomaniaco, che si rinserra per non dissolversi; l’opposizione di Kien al mondo consiste in un anarchico disprezzo, che preferisce riconoscere e assecondare le esigenze della società piuttosto che negarle, perché la negazione implica pur sempre un rapporto intenso e diretto con quella realtà, una partecipazione ad essa, mentre lo sprezzante rispetto è una forma di distacco ed allontanamento.
(pagina 269)
Tutta la cultura viennese, nella quale cresce e si forma Canetti, è fortemente influenzata, come s’è visto, dalla scoperta della struttura plurima dell’io. Dissociazione linguistica e lacerazione psichica appaiono quasi interscambiabili; Moosbrugger e Clarisse, nella loro esperienza-limite, distruggono anzitutto l’ordine della frase.
(pagina 279-80)
Negli Incolpevoli (1949) Broch, così ammirato da Canetti, celebra l’assenza di nome quale mezzo per sfuggire alle inesorabili reti del codice e alla gabbia del sistema che reggono la tirannica società della ratio: “C’é una sola possibilità di rifugio ed è non avere nome. Chi non ha più nome, non può essere chiamato. Io, grazie al cielo, l’ho dimenticato...
(pagina 281)
La “prima realtà” di Doderer
Un’immobile tarda estate, librata su Vienna in un’inalterabile calma, apre la quarta parte della Scalinata (1951) e sospende il racconto e l’azione in una di quelle pause incantate, tacite e perfettamente vuote... Più di una pagina del romanzo è dedicata alla descrizione delle abitazioni, momentaneamente abbandonate durante le vacanze, e dell’ineffabile epifania che ha luogo in quella solitudine e in quel silenzio. Taciti e intensi, gli oggetti risplendono in una luce pacata e beata, in un’inesauribile pienezza di senso; il loro maturo e tranquillo bagliore si irradia e si affievolisce, riluce inestinguibile in se stesso, affonda nell’amica penombra della casa, ad attestare senza parole un’armonia domestica indissolubilmente fusa con l’ordine delle cose quotidiane, o si protende verso le lontananze che si disegnano oltre le finestre, si rifrange da un lucido leggio o dal liscio specchio di un pianoforte, per congiungersi e confondersi con la luce pomeridiana che brilla nel paesaggio lontano e sui tetti della città.
(pagina 293)
La totalità perduta di Manes Sperber
L’esilio è familiare s straniero: il romanzo di Sperber è un atlante di questa vita che non pianta radici in nessun luogo, ma che per qualche breve ora è di casa ovunque, su un ponte di Oslo, in un caffè di Vienna o su un’isola dalmata.
(pagina 327)
La vita e la legge: Isaac Bashevis Singer
Questa voce regge le fila delle parabole nelle raccolte Gimpel, l’idiota e altre storie (1957), Lo Spinoza di Via del Mercato e altre storie (1961) e Breve venerdì e altre storie (1964), ed è grazie ad essa che a Singer riesce l’imperturbabile rappresentazione della totalità: egli ritrae il caos e l’ordine, la tenerezza e la perversione, la luminosa presenza del senso e l’acre putredine del nulla.
(pagine 342-3)
La nuova innocenza
Così nell’Ora del vero sentire di Peter Handke (1975) una foglia d’ippocastano, il frammento di uno specchio e un piccolo fermaglio per capelli rilucono d’un tratto in una pienezza di senso, scivolati fuori dalle connessioni della totalità sistematica delle metafisiche e dall’accumulo della totalità additiva della società dei simulacri. Le cose ridiventano magiche e vicine, “prossimità nata per incantesimo”, e la vita ridiviene familiare: “non c’è più nulla di estraneo”.
(pagina 386)
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Tuesday, July 23, 2019
Review: Paura
Paura by Stefan Zweig
My rating: 4 of 5 stars
Può il colpevole evitare d'essere punito?
Chi è Raskolnikov, oggi?
Per mentalità Irene apparteneva a quel giro della borghesia viennese la cui agenda giornaliera sembra esaurirsi - come per una convenzione segreta - nel fatto che tutti i membri di tale cerchia invisibile continuano a ritrovarsi alle stesse ore e con gli stessi interessi, sino a fare di questo eterno incontrarsi, osservarsi e stabilire paragoni il vero senso della loro esistenza.
(pagina 39)
La paura è peggio del castigo; perché alla fine il castigo è qualcosa di determinato e, sia pensante o meno, è sempre meglio della spaventosa incertezza, della tremenda tensione che si prolunga all'infinito.
(pagina 76-7)
...perché i colpevoli soffrono di più se non confessano, rispetto a quando invece lo fanno e ne ricevono la giusta punizione.
(pagina 78)
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My rating: 4 of 5 stars
Può il colpevole evitare d'essere punito?
Chi è Raskolnikov, oggi?
Per mentalità Irene apparteneva a quel giro della borghesia viennese la cui agenda giornaliera sembra esaurirsi - come per una convenzione segreta - nel fatto che tutti i membri di tale cerchia invisibile continuano a ritrovarsi alle stesse ore e con gli stessi interessi, sino a fare di questo eterno incontrarsi, osservarsi e stabilire paragoni il vero senso della loro esistenza.
(pagina 39)
La paura è peggio del castigo; perché alla fine il castigo è qualcosa di determinato e, sia pensante o meno, è sempre meglio della spaventosa incertezza, della tremenda tensione che si prolunga all'infinito.
(pagina 76-7)
...perché i colpevoli soffrono di più se non confessano, rispetto a quando invece lo fanno e ne ricevono la giusta punizione.
(pagina 78)
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Saturday, July 20, 2019
Review: Il sole si spegne
Il sole si spegne by Osamu Dazai
My rating: 4 of 5 stars
L'uomo mena vanto di essere il re del creato, ma può sembrare che, in sostanza, non differisca affatto dagli altri animali. Tuttavia, mamma, c'è una diversità alla quale ho pensato. Forse tu non capisci… E' una facoltà assolutamente esclusiva dell'uomo e consiste nell'aver segreti.
(pagina 44)
Essere vivi. Un'impresa immane, in sostenibile, di fronte alla quale non si può far altro che starsene a fiato sospeso, in preda alla più viva apprensione.
(pagina 106)
Poco fa sono arrivata a comprendere perché al mondo esistono cose come la guerra, la pace, gli affari, i commerci, la politica. Suppongo che tu non lo sappia. E' per questo che tu sarai sempre infelice. Ti dirò io il perché: è così che le donne mettono al mondo bambini sani.
(pagina 125)
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My rating: 4 of 5 stars
L'uomo mena vanto di essere il re del creato, ma può sembrare che, in sostanza, non differisca affatto dagli altri animali. Tuttavia, mamma, c'è una diversità alla quale ho pensato. Forse tu non capisci… E' una facoltà assolutamente esclusiva dell'uomo e consiste nell'aver segreti.
(pagina 44)
Essere vivi. Un'impresa immane, in sostenibile, di fronte alla quale non si può far altro che starsene a fiato sospeso, in preda alla più viva apprensione.
(pagina 106)
Poco fa sono arrivata a comprendere perché al mondo esistono cose come la guerra, la pace, gli affari, i commerci, la politica. Suppongo che tu non lo sappia. E' per questo che tu sarai sempre infelice. Ti dirò io il perché: è così che le donne mettono al mondo bambini sani.
(pagina 125)
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Saturday, June 29, 2019
Review: Il libro dell'inverno
Il libro dell'inverno by Tove Jansson
My rating: 3 of 5 stars
Il porto è un mare di neve azzurra e di solitudine e di deplorevole aria fresca.
(pagina 24)
A poco a poco imballavano tutte le cose sacre e le rimettevamo via in cima all'armadio del vestibolo, e i rami dell'abete bruciavano nella stufa con piccole e violente esplosioni. Ma il tronco lo bruciavamo solo il Natale successivo. Rimaneva tutto l'anno accanto alla cassa del gesso, a ricordarci il Natale e l'assoluta sicurezza di ogni cosa.
(pagina 105)
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My rating: 3 of 5 stars
Il porto è un mare di neve azzurra e di solitudine e di deplorevole aria fresca.
(pagina 24)
A poco a poco imballavano tutte le cose sacre e le rimettevamo via in cima all'armadio del vestibolo, e i rami dell'abete bruciavano nella stufa con piccole e violente esplosioni. Ma il tronco lo bruciavamo solo il Natale successivo. Rimaneva tutto l'anno accanto alla cassa del gesso, a ricordarci il Natale e l'assoluta sicurezza di ogni cosa.
(pagina 105)
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Sunday, June 23, 2019
Review: Amok
Amok by Stefan Zweig
My rating: 4 of 5 stars
Più che una novella... un valzer che, nel girotondo ubriacante, suona il crepuscolo degli dei.
I valori di un tempo non possono sopravvivere e neppure creare ma solo finire in mare.
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My rating: 4 of 5 stars
Più che una novella... un valzer che, nel girotondo ubriacante, suona il crepuscolo degli dei.
I valori di un tempo non possono sopravvivere e neppure creare ma solo finire in mare.
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Tuesday, May 21, 2019
Review: Under the Moons of Mars
Under the Moons of Mars by Edgar Rice Burroughs
My rating: 4 of 5 stars
I closed my eyes, stretched out my arms toward the god of my vocation ande felt myself drawn with the suddenness of thought through the tracless immensity of space. There was an instant of extreme cold and utter darkness.
(page 18)
...but where are the words to describe the glorious colors that are unknown to earthly eyes?
(page 248)
...there rose and fell the glorious words: "For Helium! For Helium!" that for countless ages have spurred on the bravest of the brave to those deeds of valor that have sent the fame of Helium's heroes broadcast throughout the lenght and breadth of a world.
(page 476)
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My rating: 4 of 5 stars
I closed my eyes, stretched out my arms toward the god of my vocation ande felt myself drawn with the suddenness of thought through the tracless immensity of space. There was an instant of extreme cold and utter darkness.
(page 18)
...but where are the words to describe the glorious colors that are unknown to earthly eyes?
(page 248)
...there rose and fell the glorious words: "For Helium! For Helium!" that for countless ages have spurred on the bravest of the brave to those deeds of valor that have sent the fame of Helium's heroes broadcast throughout the lenght and breadth of a world.
(page 476)
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Review: Under the Moons of Mars
Under the Moons of Mars by Edgar Rice Burroughs
My rating: 4 of 5 stars
I closed my eyes, stretched out my arms toward the god of my vocation ande felt myself drawn with the suddenness of thought through the tracless immensity of space. There was an instant of extreme cold and utter darkness.
(page 18)
...but where are the words to describe the glorious colors that are unknown to earthly eyes?
(page 248)
...there rose and fell the glorious words: "For Helium! For Helium!" that for countless ages have spurred on the bravest of the brave to those deeds of valor that have sent the fame of Helium's heroes broadcast throughout the lenght and breadth of a world.
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My rating: 4 of 5 stars
I closed my eyes, stretched out my arms toward the god of my vocation ande felt myself drawn with the suddenness of thought through the tracless immensity of space. There was an instant of extreme cold and utter darkness.
(page 18)
...but where are the words to describe the glorious colors that are unknown to earthly eyes?
(page 248)
...there rose and fell the glorious words: "For Helium! For Helium!" that for countless ages have spurred on the bravest of the brave to those deeds of valor that have sent the fame of Helium's heroes broadcast throughout the lenght and breadth of a world.
(page 476)
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Review: Viaggio con bagaglio leggero
Viaggio con bagaglio leggero by Tove Jansson
My rating: 4 of 5 stars
Viaggio con bagaglio leggero… è possibile?
"Non vuol dire", replicò lo Zio irato. "Un ponte è un ponte, semplicemente un ponte. Ecco che cerchi di nuovo un qualche significato a una cosa assolutamente ovvia. Dove porti e da dove venga non ha importanza, ci si passa sopra, ecco tutto!"
(pagina 187)
"Acuto è il grido delle oche selvatiche
portato qui dai sordi venti.
Copiosa è la neve del mattino e il tempo
freddo e nuvoloso.
Nient'altro ho da darti nella mia povertà
come dono d'addio
che le montagne azzurre che ti seguiranno
ovunque."
(pagina 17)
Tacque e lui disse: "E poi?"
"Non dobbiamo lavorare. Niente traduzioni. Niente posta, niente telefono. Niente di indispensabile. Quasi non apriamo nemmeno i nostri libri. Non andiamo a pesca né piantiamo alcunché. Stiamo solo ad aspettare che ci venga voglia di qualcosa e se non ci viene voglia non importa."
(pagina 162)
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My rating: 4 of 5 stars
Viaggio con bagaglio leggero… è possibile?
"Non vuol dire", replicò lo Zio irato. "Un ponte è un ponte, semplicemente un ponte. Ecco che cerchi di nuovo un qualche significato a una cosa assolutamente ovvia. Dove porti e da dove venga non ha importanza, ci si passa sopra, ecco tutto!"
(pagina 187)
"Acuto è il grido delle oche selvatiche
portato qui dai sordi venti.
Copiosa è la neve del mattino e il tempo
freddo e nuvoloso.
Nient'altro ho da darti nella mia povertà
come dono d'addio
che le montagne azzurre che ti seguiranno
ovunque."
(pagina 17)
Tacque e lui disse: "E poi?"
"Non dobbiamo lavorare. Niente traduzioni. Niente posta, niente telefono. Niente di indispensabile. Quasi non apriamo nemmeno i nostri libri. Non andiamo a pesca né piantiamo alcunché. Stiamo solo ad aspettare che ci venga voglia di qualcosa e se non ci viene voglia non importa."
(pagina 162)
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Saturday, May 11, 2019
Review: Il mondo sottosopra
Il mondo sottosopra by Jules Verne
My rating: 3 of 5 stars
Vedendo cadere una mela, signora Scorbitt, a una donna non sarebbe venuta altra idea… che di mangiarsela… secondo l'esempio di nostra madre Eva!
(pagina 7)
Davvero la loro impresa giustificava il titolo di quest'opera! Forse sarebbe più esatto intitolarla Il mondo senza un sopra e senza un sotto che non Il mondo sottosopra perché realmente non ci sarebbe più né "sopra" né "sotto" e secondo l'espressione di Alcide Pierdeux ne seguirebbe uno "scompiglio generale"!
(pagina 95)
Impossibile descrivere il panico generale di quell'istante. La più vivace penna moderna non sarebbe in grado di farlo, avesse anche lo stile della scuola decadente.
(pagina 130)
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My rating: 3 of 5 stars
Vedendo cadere una mela, signora Scorbitt, a una donna non sarebbe venuta altra idea… che di mangiarsela… secondo l'esempio di nostra madre Eva!
(pagina 7)
Davvero la loro impresa giustificava il titolo di quest'opera! Forse sarebbe più esatto intitolarla Il mondo senza un sopra e senza un sotto che non Il mondo sottosopra perché realmente non ci sarebbe più né "sopra" né "sotto" e secondo l'espressione di Alcide Pierdeux ne seguirebbe uno "scompiglio generale"!
(pagina 95)
Impossibile descrivere il panico generale di quell'istante. La più vivace penna moderna non sarebbe in grado di farlo, avesse anche lo stile della scuola decadente.
(pagina 130)
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Saturday, April 27, 2019
Review: La barca e io
La barca e io by Tove Jansson
My rating: 4 of 5 stars
E perché mai il cielo non dovrebbe aver bisogno di un gabbiano, naturalmente se è sgombro di nubi.
(pagine 12-13)
Pensa avere il coraggio di prendere le distanze dal proprio ambiente, da tutti - o sono inaccessibili o li si è lasciati avvicinarsi troppo! - ...per svariati motivi che riguardano solo me...
Ma è che così non si fa.
(pagina 21)
Talvolta … Alexander si sedeva a leggere. Leggeva i classici, francesi e tedeschi fra gli altri, ma soprattutto i russi, che lo incantavano con la loro greve pazienza, e gli comunicavano il senso dell'irrimediabile invariabilità di tutte le cose.
(pagina 38)
Il vento cade o cambia direzione, loro vanno alla deriva verso il mare aperto, e le cose si mettono in modo ben diverso da come si erano immaginati.
(pagina 85)
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My rating: 4 of 5 stars
E perché mai il cielo non dovrebbe aver bisogno di un gabbiano, naturalmente se è sgombro di nubi.
(pagine 12-13)
Pensa avere il coraggio di prendere le distanze dal proprio ambiente, da tutti - o sono inaccessibili o li si è lasciati avvicinarsi troppo! - ...per svariati motivi che riguardano solo me...
Ma è che così non si fa.
(pagina 21)
Talvolta … Alexander si sedeva a leggere. Leggeva i classici, francesi e tedeschi fra gli altri, ma soprattutto i russi, che lo incantavano con la loro greve pazienza, e gli comunicavano il senso dell'irrimediabile invariabilità di tutte le cose.
(pagina 38)
Il vento cade o cambia direzione, loro vanno alla deriva verso il mare aperto, e le cose si mettono in modo ben diverso da come si erano immaginati.
(pagina 85)
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Thursday, April 25, 2019
Review: Intorno alla Luna
Intorno alla Luna by Jules Verne
My rating: 4 of 5 stars
Alcuni secondi della vita di Pascal o di Newton sono più preziosi di tutta l'esistenza dell'indigesta folla degli imbecilli...
(pagina 12)
In quell'emisfero di sinistra si stende il «Mare delle Nuvole,» in cui va così di frequente ad annegarsi la ragione umana. Poco lungi apparisce il «Mare delle Pioggie» alimentato da tutti gli intrighi dell'esistenza; più oltre si apre il «Mare delle Tempeste» in cui l'uomo lotta senza tregua contro le sue passioni troppo spesso vittoriose. Poi sfinito dai disinganni, dai tradimenti, dalle infedeltà e da tutto il corteo delle miserie terrestri, che trova egli al fine della sua carriera:? Il vasto «Mare degli Umori,» a mala pena temperato con poche goccie delle acque del «Golfo della Rugiada!» Nuvole, pioggie, tempeste, umori; la vita dell'uomo contiene forse altro e non si riassume tutta con questo quattro parole? L'emisfero di dritta, «dedicato alle signore,» contiene mari più piccoli, i cui nomi significativi riflettono tutti gli incidenti d'una esistenza femminina. Vi è il «Mare della Serenità» sul quale si china la giovinetta; il «Lago dei Sogni» che le riflette un ridente avvenire! E il «Mare del Nettare» coi suoi flutti di tenerezza, le sue brezze d'amore! E il «Mare della Fecondità,» e il «Mare delle Crisi,» poi il «Mare dei Vapori» le cui dimensioni forse sono troppo ristrette, e infine quel vasto «Mare della tranquillità,» dove si assorbono tutte le false passioni, tutti i sogni inutili, tutti i desiderii insoddisfatti ed i cui flutti si versano placidamente nel «Lago della Morte.
(pagina 87)
Agli occhi dei viaggiatori riappariva quell'aspetto arcaico dei passaggi lunari, crudi di toni, senza gradazioni di colore, senza sfumature d'ombre, brutalmente bianchi e neri, poichè la luce diffusa fa loro difetto. Peraltro, la vista di quel mondo desolato li impressionava per la sua stessa singolarità. Essi scorrevano sopra siffatta regione caotica come se fossero trascinati dal soffio d'un uragano. Vedevano le vette sfilare sotto i loro piedi, tuffavano lo sguardo nella cavità, scavalcavano le scanalature, si arrampicavano sulle bastite, scandagliavano le misteriose bocche: ma non era traccia di vegetazione, non apparenza di abitato; nulla, null'altro, fuorchè stratificazioni, canali di lava, piani puliti come specchi immensi, che riflettevano i raggi solari con uno splendore irresistibile. Nulla d'un mondo vivente, tutto d'un mondo morto, dove le valanghe, precipitantisi dalla vetta delle montagne, s'inabissavano senza rumore in fondo alle voragini. Avevano il movimento, ma lo strepito loro mancava ancora.
(pagina 127)
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My rating: 4 of 5 stars
Alcuni secondi della vita di Pascal o di Newton sono più preziosi di tutta l'esistenza dell'indigesta folla degli imbecilli...
(pagina 12)
In quell'emisfero di sinistra si stende il «Mare delle Nuvole,» in cui va così di frequente ad annegarsi la ragione umana. Poco lungi apparisce il «Mare delle Pioggie» alimentato da tutti gli intrighi dell'esistenza; più oltre si apre il «Mare delle Tempeste» in cui l'uomo lotta senza tregua contro le sue passioni troppo spesso vittoriose. Poi sfinito dai disinganni, dai tradimenti, dalle infedeltà e da tutto il corteo delle miserie terrestri, che trova egli al fine della sua carriera:? Il vasto «Mare degli Umori,» a mala pena temperato con poche goccie delle acque del «Golfo della Rugiada!» Nuvole, pioggie, tempeste, umori; la vita dell'uomo contiene forse altro e non si riassume tutta con questo quattro parole? L'emisfero di dritta, «dedicato alle signore,» contiene mari più piccoli, i cui nomi significativi riflettono tutti gli incidenti d'una esistenza femminina. Vi è il «Mare della Serenità» sul quale si china la giovinetta; il «Lago dei Sogni» che le riflette un ridente avvenire! E il «Mare del Nettare» coi suoi flutti di tenerezza, le sue brezze d'amore! E il «Mare della Fecondità,» e il «Mare delle Crisi,» poi il «Mare dei Vapori» le cui dimensioni forse sono troppo ristrette, e infine quel vasto «Mare della tranquillità,» dove si assorbono tutte le false passioni, tutti i sogni inutili, tutti i desiderii insoddisfatti ed i cui flutti si versano placidamente nel «Lago della Morte.
(pagina 87)
Agli occhi dei viaggiatori riappariva quell'aspetto arcaico dei passaggi lunari, crudi di toni, senza gradazioni di colore, senza sfumature d'ombre, brutalmente bianchi e neri, poichè la luce diffusa fa loro difetto. Peraltro, la vista di quel mondo desolato li impressionava per la sua stessa singolarità. Essi scorrevano sopra siffatta regione caotica come se fossero trascinati dal soffio d'un uragano. Vedevano le vette sfilare sotto i loro piedi, tuffavano lo sguardo nella cavità, scavalcavano le scanalature, si arrampicavano sulle bastite, scandagliavano le misteriose bocche: ma non era traccia di vegetazione, non apparenza di abitato; nulla, null'altro, fuorchè stratificazioni, canali di lava, piani puliti come specchi immensi, che riflettevano i raggi solari con uno splendore irresistibile. Nulla d'un mondo vivente, tutto d'un mondo morto, dove le valanghe, precipitantisi dalla vetta delle montagne, s'inabissavano senza rumore in fondo alle voragini. Avevano il movimento, ma lo strepito loro mancava ancora.
(pagina 127)
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Saturday, April 13, 2019
Review: Il libro dell'estate
Il libro dell'estate by Tove Jansson
My rating: 4 of 5 stars
Per Tove Jansson gli uomini non parlano; fanno, si muovono, occupano (riempiono) solo lo spazio fisico.
Chiunque abiti su un'isola lascia spesso spaziare lo sguardo verso l'orizzonte. Vede i contorni familiari degli scogli, e i segnali che sono sempre stati nello stesso punto, e trae forza dalla quieta consapevolezza che la visibilità è buona e che tutto è come dev'essere.
(pagina 78)
Era una serata particolarmente adatta ad iniziare un libro. La nonna aprì la prima pagina, rischiarata dalla luce del tramonto che filtrava attraverso i vetri; c'era già il disegno di un verme tagliato in due, la stanza degli ospiti era quieta e fresca e dietro la parete il babbo era seduto al suo tavolo, a lavorare.
(pagina 122)
Il babbo rientrò e mise nuova legna sul fuoco; diede loro una coperta che puzzava e uscì a guardare le onde prima che fosse troppo buio.
(pagina 137)
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My rating: 4 of 5 stars
Per Tove Jansson gli uomini non parlano; fanno, si muovono, occupano (riempiono) solo lo spazio fisico.
Chiunque abiti su un'isola lascia spesso spaziare lo sguardo verso l'orizzonte. Vede i contorni familiari degli scogli, e i segnali che sono sempre stati nello stesso punto, e trae forza dalla quieta consapevolezza che la visibilità è buona e che tutto è come dev'essere.
(pagina 78)
Era una serata particolarmente adatta ad iniziare un libro. La nonna aprì la prima pagina, rischiarata dalla luce del tramonto che filtrava attraverso i vetri; c'era già il disegno di un verme tagliato in due, la stanza degli ospiti era quieta e fresca e dietro la parete il babbo era seduto al suo tavolo, a lavorare.
(pagina 122)
Il babbo rientrò e mise nuova legna sul fuoco; diede loro una coperta che puzzava e uscì a guardare le onde prima che fosse troppo buio.
(pagina 137)
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Sunday, April 7, 2019
Review: Ventimila leghe sotto i mari
Ventimila leghe sotto i mari by Jules Verne
My rating: 5 of 5 stars
Comunque, - dichiarò Conseil, - il capitano Nemo è un grand'uomo e non rimpiangeremo d'averlo conosciuto.
(309)
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My rating: 5 of 5 stars
Comunque, - dichiarò Conseil, - il capitano Nemo è un grand'uomo e non rimpiangeremo d'averlo conosciuto.
(309)
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Sunday, March 17, 2019
Review: Germinale: Seconda parte
Germinale: Seconda parte by Philippe Chanoinat
My rating: 4 of 5 stars
Nella certezza
del disastro, non
provava più odio
per i briganti di
Montsou…
...percepiva una complicità
generale, un errore secolare,
erano dei bruti, certo, ma bruti
che non sapevano leggere
e che crepavano di fame.
(pagina 45)
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My rating: 4 of 5 stars
Nella certezza
del disastro, non
provava più odio
per i briganti di
Montsou…
...percepiva una complicità
generale, un errore secolare,
erano dei bruti, certo, ma bruti
che non sapevano leggere
e che crepavano di fame.
(pagina 45)
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Review: Germinale: Prima parte
Germinale: Prima parte by Philippe Chanoinat
My rating: 3 of 5 stars
Nascevano in lui (Etienne) una
serie di domande
confuse: perché ad
alcuni la miseria e
ad altri la ricchezza?
Non sapeva niente e non osava
discutere di ciò che lo appassio-
nava, l'uguaglianza di tutti gli
uomini, la spartizione equa dei
beni della terra.
(pagina 38)
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My rating: 3 of 5 stars
Nascevano in lui (Etienne) una
serie di domande
confuse: perché ad
alcuni la miseria e
ad altri la ricchezza?
Non sapeva niente e non osava
discutere di ciò che lo appassio-
nava, l'uguaglianza di tutti gli
uomini, la spartizione equa dei
beni della terra.
(pagina 38)
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Saturday, March 16, 2019
Review: Alice nel paese delle meraviglie
Alice nel paese delle meraviglie by Rébecca Dautremer
My rating: 4 of 5 stars
"Si stava molto meglio a casa" pensava la povera Alice, "senza crescere e diminuire tutto il tempo, e senza farsi comandare da topi e conigli.
(pagina 57)
Così su due piedi non ti so dire qual è la morale di questa faccenda, ma tra un attimo mi verrà in mente.
(pagina 150)
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My rating: 4 of 5 stars
"Si stava molto meglio a casa" pensava la povera Alice, "senza crescere e diminuire tutto il tempo, e senza farsi comandare da topi e conigli.
(pagina 57)
Così su due piedi non ti so dire qual è la morale di questa faccenda, ma tra un attimo mi verrà in mente.
(pagina 150)
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Review: Michele Strogoff
Michele Strogoff by Frédéric Brrémaud
My rating: 4 of 5 stars
Ma questa non è la storia dei suoi successi,
bensì quella delle sue peripezie, che
meritavano di essere narrate…
(pagina 48)
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My rating: 4 of 5 stars
Ma questa non è la storia dei suoi successi,
bensì quella delle sue peripezie, che
meritavano di essere narrate…
(pagina 48)
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Review: Cyrano
Cyrano by Taï-Marc Le Thanh
My rating: 4 of 5 stars
Cyrano gli rispondeva che il suo naso
non era veramente un naso, ma piuttosto
un trespolo per gli uccellini,
o una canna per pescare le carpe,
o un trampolino per i grilli,
o una lancia per dare la caccia al mammuth,
o un telescopio per osservare la Luna.
(pagina: non c'è)
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My rating: 4 of 5 stars
Cyrano gli rispondeva che il suo naso
non era veramente un naso, ma piuttosto
un trespolo per gli uccellini,
o una canna per pescare le carpe,
o un trampolino per i grilli,
o una lancia per dare la caccia al mammuth,
o un telescopio per osservare la Luna.
(pagina: non c'è)
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Sunday, February 24, 2019
Review: Robinson Crusoe
Robinson Crusoe by Christophe Lemoine
My rating: 4 of 5 stars
Sei ancora
sicuro di volermi
accompagnare in
Inghilterra
Venerdì?
Sicuro.
Ma questo
costume è...
scomodo.
Anch'io
non ci
sono più
abituato,
Venerdì.
(pagina 48)
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My rating: 4 of 5 stars
Sei ancora
sicuro di volermi
accompagnare in
Inghilterra
Venerdì?
Sicuro.
Ma questo
costume è...
scomodo.
Anch'io
non ci
sono più
abituato,
Venerdì.
(pagina 48)
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Saturday, February 23, 2019
Review: La casa degli spiriti
La casa degli spiriti by Virginia Woolf
My rating: 4 of 5 stars
I più 'Woolf' di tutti i racconti: I giardini di Kew e Il segno sul muro.
Sfiducia essa nutre per le opinioni e dichiarazioni altrui: "gli occhi altrui, le nostre prigioni; i loro pensieri, le nostre gabbie".
(pagina 18, Introduzione di Desideria Pasolini)
...i tetti di vetro della serra per le palme risplendevano come se un intiero mercato gremito di luccicanti ombrelli verdi si fosse aperto al sole;
(pagina 71)
Con quale prontezza i nostri pensieri brulicano su di un nuovo oggetto, sollevandolo per un piccolo tratto come le formiche che trasportano febbrilmente un filo di paglia e poi lo lasciano…!
(pagina 73)
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My rating: 4 of 5 stars
I più 'Woolf' di tutti i racconti: I giardini di Kew e Il segno sul muro.
Sfiducia essa nutre per le opinioni e dichiarazioni altrui: "gli occhi altrui, le nostre prigioni; i loro pensieri, le nostre gabbie".
(pagina 18, Introduzione di Desideria Pasolini)
...i tetti di vetro della serra per le palme risplendevano come se un intiero mercato gremito di luccicanti ombrelli verdi si fosse aperto al sole;
(pagina 71)
Con quale prontezza i nostri pensieri brulicano su di un nuovo oggetto, sollevandolo per un piccolo tratto come le formiche che trasportano febbrilmente un filo di paglia e poi lo lasciano…!
(pagina 73)
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Review: La leggenda di re Artù
La leggenda di re Artù by Koenig, Viviane
My rating: 4 of 5 stars
Chiedete al re di insignirvi cavaliere già da
domani. Quando ciò sarà fatto, non dormite
neanche una sola notte a palazzo.
Partite in cerca di avventura e di
meraviglie per farvi onore
e diventare famoso.
(pagina 49)
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My rating: 4 of 5 stars
Chiedete al re di insignirvi cavaliere già da
domani. Quando ciò sarà fatto, non dormite
neanche una sola notte a palazzo.
Partite in cerca di avventura e di
meraviglie per farvi onore
e diventare famoso.
(pagina 49)
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Saturday, February 16, 2019
Review: Sandokan: La tigre della Malesia
Sandokan: La tigre della Malesia by Stefano Enna
My rating: 4 of 5 stars
Ma Sandokan
è morto. Lo avete
visto… Lo hanno
visto tutti!
Abbiamo
visto quel che
lui e vostra nipote
hanno voluto che ve-
dessimo. Un uomo
resta morto…
...fino al
giorno della
sua resur-
rezione.
(pagina 47)
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My rating: 4 of 5 stars
Ma Sandokan
è morto. Lo avete
visto… Lo hanno
visto tutti!
Abbiamo
visto quel che
lui e vostra nipote
hanno voluto che ve-
dessimo. Un uomo
resta morto…
...fino al
giorno della
sua resur-
rezione.
(pagina 47)
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Friday, February 15, 2019
Review: Cosa diremo agli angeli
Cosa diremo agli angeli by Franco Stelzer
My rating: 4 of 5 stars
L'angelo
Con un cenno della fronte respinge
lungi da sé ogni vincolo, ogni limite
perché per il suo cuore passa alto e immenso il ciclo
degli eventi che ricorrono eterni.
(Rilke)
Diremo agli angeli che le cose più importanti della nostra vita le abbiamo vissute in momenti secondari. Che abbiamo trovato più emozione e più senso nell'osservare il bordo di una strada che nell'ascoltare conferenze, più pietà e calore tra i resti di un pranzo che nel discutere con qualche amico.
(pagina 32)
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My rating: 4 of 5 stars
L'angelo
Con un cenno della fronte respinge
lungi da sé ogni vincolo, ogni limite
perché per il suo cuore passa alto e immenso il ciclo
degli eventi che ricorrono eterni.
(Rilke)
Diremo agli angeli che le cose più importanti della nostra vita le abbiamo vissute in momenti secondari. Che abbiamo trovato più emozione e più senso nell'osservare il bordo di una strada che nell'ascoltare conferenze, più pietà e calore tra i resti di un pranzo che nel discutere con qualche amico.
(pagina 32)
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Review: Tredici storie per tredici epitaffi
Tredici storie per tredici epitaffi by William T. Vollmann
My rating: 3 of 5 stars
Vollmann traduce il disgusto per il disgusto di Lautreamont: occhi in fondo all'oceano: cosa osservano? Osservano il male dell'aurora.
Ti prego, Agitatori di Volantini Fred, dove sono i ventitré guerrieri giapponesi che cavalcheranno silenziosamente sulla neve alla luce della luna per vendicarmi?
(pagina 38)
Non vi è che un centro da cui emergono tutte le
specie, come raggi da un sole, e verso cui tutte le
specie fanno ritorno.
Giordano Bruno, lettera all'Inquisizione (1600)
(pagina 115)
Tutto continuava a succedermi attorno, proprio come avrebbe continuato a succedere attorno alla mia tomba dopo che sarei morto.
(192)
...dal momento che tutti i pianeti non erano altro che condensazioni globulari di quei vapori anelliformi, la conclusione era inevitabile … ovvero che l'universo non era composto da altro che dai propri miasmi.
(pagina 299)
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My rating: 3 of 5 stars
Vollmann traduce il disgusto per il disgusto di Lautreamont: occhi in fondo all'oceano: cosa osservano? Osservano il male dell'aurora.
Ti prego, Agitatori di Volantini Fred, dove sono i ventitré guerrieri giapponesi che cavalcheranno silenziosamente sulla neve alla luce della luna per vendicarmi?
(pagina 38)
Non vi è che un centro da cui emergono tutte le
specie, come raggi da un sole, e verso cui tutte le
specie fanno ritorno.
Giordano Bruno, lettera all'Inquisizione (1600)
(pagina 115)
Tutto continuava a succedermi attorno, proprio come avrebbe continuato a succedere attorno alla mia tomba dopo che sarei morto.
(192)
...dal momento che tutti i pianeti non erano altro che condensazioni globulari di quei vapori anelliformi, la conclusione era inevitabile … ovvero che l'universo non era composto da altro che dai propri miasmi.
(pagina 299)
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Wednesday, February 6, 2019
Review: Don Chisciotte della Mancia
Don Chisciotte della Mancia by Philippe Chanoinat
My rating: 4 of 5 stars
Ma, signore,
io non sono Rodrigo
di Narvaez, né il marchese
di Mantova, ma Pedro Alonso,
vostro vicino. E voi siete l'one-
sto gentiluomo Alonso
Qijada.
Io so chi sono!
(pagina 14)
Ehyeh ʾašer ʾehyeh: Io sono colui che sono.
Nell'affermazione di Don Chisciotte ho sempre preferito la traduzione col doppio Io: Io so chi sono io! Questo doppio Io conduce ad una incisione nel tempo letterario: prima e dopo Don Chisciotte, il prima come copia o immagine delle cose trascorse, passate, il dopo come coscienza delle possibilità.
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My rating: 4 of 5 stars
Ma, signore,
io non sono Rodrigo
di Narvaez, né il marchese
di Mantova, ma Pedro Alonso,
vostro vicino. E voi siete l'one-
sto gentiluomo Alonso
Qijada.
Io so chi sono!
(pagina 14)
Ehyeh ʾašer ʾehyeh: Io sono colui che sono.
Nell'affermazione di Don Chisciotte ho sempre preferito la traduzione col doppio Io: Io so chi sono io! Questo doppio Io conduce ad una incisione nel tempo letterario: prima e dopo Don Chisciotte, il prima come copia o immagine delle cose trascorse, passate, il dopo come coscienza delle possibilità.
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Saturday, February 2, 2019
Review: Oliver Twist
Oliver Twist by Philippe Chanoinat
My rating: 5 of 5 stars
Per
piacere,
signora…
...ne
vorrei un
altro po'.
(pagina 5)
Al ladro! Questo grido ha un potere
magico. Il mercante lascia il suo banco
e il fattorino il carretto, il macellaio
posa immediatamente il vassoio, il fornaio
il suo paniere, il lattaio il suo secchio ed
eccoli tutti che corrono a testa bassa: si
precipitano, gridano, urlano, travolgono
i passanti dietro l'angolo, fanno agitare
i cani e spaventano le galline.
(pagina 21)
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My rating: 5 of 5 stars
Per
piacere,
signora…
...ne
vorrei un
altro po'.
(pagina 5)
Al ladro! Questo grido ha un potere
magico. Il mercante lascia il suo banco
e il fattorino il carretto, il macellaio
posa immediatamente il vassoio, il fornaio
il suo paniere, il lattaio il suo secchio ed
eccoli tutti che corrono a testa bassa: si
precipitano, gridano, urlano, travolgono
i passanti dietro l'angolo, fanno agitare
i cani e spaventano le galline.
(pagina 21)
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Review: Barnaby Rudge
Barnaby Rudge by Charles Dickens
My rating: 3 of 5 stars
...so do things pass away, like a tale that is told!
(location 64782)
The thoughts of worldly men are for ever regulated by a moral law of gravitation, which, like the physical one, holds them down to earth. The bright glory of day, and the silent wonders of a starlit night, appeal to their minds in vain. There are no signs in the sun, or in the moon, or in the stars, for their reading. They are like some wise men, who, learning to know each planet by its Latin name, have quite forgotten such small heavenly constellations as Charity, Forbearance, Universal Love, and Mercy, although they shine by night and day so brightly that the blind may see them; and who, looking upward at the spangled sky, see nothing there but the reflection of their own great wisdom and book-learning.
(location 70151)
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My rating: 3 of 5 stars
...so do things pass away, like a tale that is told!
(location 64782)
The thoughts of worldly men are for ever regulated by a moral law of gravitation, which, like the physical one, holds them down to earth. The bright glory of day, and the silent wonders of a starlit night, appeal to their minds in vain. There are no signs in the sun, or in the moon, or in the stars, for their reading. They are like some wise men, who, learning to know each planet by its Latin name, have quite forgotten such small heavenly constellations as Charity, Forbearance, Universal Love, and Mercy, although they shine by night and day so brightly that the blind may see them; and who, looking upward at the spangled sky, see nothing there but the reflection of their own great wisdom and book-learning.
(location 70151)
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Review: Verso la tempesta
Verso la tempesta by Will Eisner
My rating: 4 of 5 stars
Nella vita, Willie…
come nell'arte…
è una questione
di prospettiva!
(pagina 181)
La vita è un viaggio
da qua
a là!
(pagina 200)
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My rating: 4 of 5 stars
Nella vita, Willie…
come nell'arte…
è una questione
di prospettiva!
(pagina 181)
La vita è un viaggio
da qua
a là!
(pagina 200)
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Sunday, January 27, 2019
Review: Il libro della giungla
Il libro della giungla by Djian
My rating: 4 of 5 stars
Quella sera, sotto il cielo delle
creature libere, Mowgli era felice.
(pagina 44)
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My rating: 4 of 5 stars
Quella sera, sotto il cielo delle
creature libere, Mowgli era felice.
(pagina 44)
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Review: Canto di Natale
Canto di Natale by Patrice Buendia
My rating: 5 of 5 stars
Se potessi
fare di testa mia,
tutti gli idioti che
corrono per le strade
con questo "Buon Natale!"
in bocca li metterei a bollire
in un pentolone con il loro
stesso pudding e poi li
sotterrerei con un ramo
di agrifoglio piantato
nel cuore, ecco.
(pagina 4)
Oggi, nevica...
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My rating: 5 of 5 stars
Se potessi
fare di testa mia,
tutti gli idioti che
corrono per le strade
con questo "Buon Natale!"
in bocca li metterei a bollire
in un pentolone con il loro
stesso pudding e poi li
sotterrerei con un ramo
di agrifoglio piantato
nel cuore, ecco.
(pagina 4)
Oggi, nevica...
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Saturday, January 26, 2019
Review: Tutto il mio mondo sei tu
Tutto il mio mondo sei tu by Jimmy Liao
My rating: 3 of 5 stars
Da quella scala che porta alle nuvole, qualcuno ha visto
degli angeli scendere furtivi per andare a divertirsi.
(pagina: all'inizio, più o meno)
Le stelle non sospirano per nessuno.
E per nessuno il tempo si ferma.
(pagina: quasi verso la fine)
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My rating: 3 of 5 stars
Da quella scala che porta alle nuvole, qualcuno ha visto
degli angeli scendere furtivi per andare a divertirsi.
(pagina: all'inizio, più o meno)
Le stelle non sospirano per nessuno.
E per nessuno il tempo si ferma.
(pagina: quasi verso la fine)
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Review: La guerra dei mondi: Seconda parte
La guerra dei mondi: Seconda parte by Dobbs
My rating: 4 of 5 stars
Allora Satana per la
prima volta conobbe il
dolore e si contorse
con atroci spasimi.
E così, crudele,
con un terribile
fendente, la lama
affilata…
...lo trapassò.
(pagina 15)
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My rating: 4 of 5 stars
Allora Satana per la
prima volta conobbe il
dolore e si contorse
con atroci spasimi.
E così, crudele,
con un terribile
fendente, la lama
affilata…
...lo trapassò.
(pagina 15)
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Saturday, January 19, 2019
Review: Mary Shelley e la morte del mostro
Mary Shelley e la morte del mostro by Lagartos Raquel
My rating: 3 of 5 stars
Somigliavo ad uno che su una via deserta
cammina in preda al terrore, e che
giratosi una volta a guardare procede
senza più voltarsi, sapendo d'avere
alle calcagna un terribile nemico.
(da qualche parte nella prima metà del libro)
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My rating: 3 of 5 stars
Somigliavo ad uno che su una via deserta
cammina in preda al terrore, e che
giratosi una volta a guardare procede
senza più voltarsi, sapendo d'avere
alle calcagna un terribile nemico.
(da qualche parte nella prima metà del libro)
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Saturday, January 12, 2019
Review: Viaggio al centro delle terra
Viaggio al centro delle terra by Curd Ridel
My rating: 4 of 5 stars
Genio meraviglioso!
Non hai tralasciato
nulla che potesse aprire ad
altri mortali le vie della crosta
terrestre! Il tuo nome, inciso di
tappa in tappa, conduce dritto allo
scopo il viaggiatore tanto audace da
seguirti, e si troverà ancora scritto
di tuo pugno al centro stesso del
pianeta! Ora firmerò anch'io
l'ultima pagina di
granito!!!
(pagina 44)
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My rating: 4 of 5 stars
Genio meraviglioso!
Non hai tralasciato
nulla che potesse aprire ad
altri mortali le vie della crosta
terrestre! Il tuo nome, inciso di
tappa in tappa, conduce dritto allo
scopo il viaggiatore tanto audace da
seguirti, e si troverà ancora scritto
di tuo pugno al centro stesso del
pianeta! Ora firmerò anch'io
l'ultima pagina di
granito!!!
(pagina 44)
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Saturday, January 5, 2019
Review: Baobab No. 2
Baobab No. 2 by Igort
My rating: 2 of 5 stars
Anche se ti trasformi in
ectoplasma ti prenderooooo.
(pagina 45)
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My rating: 2 of 5 stars
Anche se ti trasformi in
ectoplasma ti prenderooooo.
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